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Salvini mette all'angolo la sinistra sulla Casellati: perché disertano il voto e le riunioni

Federica Pascale
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Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari a Montecitorio. Alle ore 12 di oggi, venerdì 28 gennaio, inizia la conferenza stampa di Matteo Salvini mentre a Montecitorio va in scena la quinta votazione per il presidente della Repubblica, in cui il centrodestra ha proposto la presidente del Senato Elisabetta Casellati.  Alla sinistra del leghista, la deputata e responsabile del dipartimento pari opportunità della Lega Laura Ravetto. Alla sua destra, il ministro alla disabilità Erika Stefani.

 

"Dopo il presidente Mattarella, che ha ribadito di non essere disponibile a nuova candidatura, abbiamo proposto figure di assoluto spessore. Il centrosinistra ha bocciato sindaci, giuristi, costituzionalisti, magistrati, abbiamo fatto almeno una decina di proposte” lamenta il leader della Lega. “Oggi portiamo quella in assoluto più alta. Ottenne il 75% dei voti per fare il presidente del Senato, quattro anni fa, non una vita fa. Tolto il presidente Mattarella, Maria Elisabetta Casellati è il massimo disponibile”. 

 

Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, che storicamente ben si presta a salire al Colle. E donna, per di più, caratteristica molto richiesta dal centrosinistra in questi giorni di trattative. “Curioso il comportamento della sinistra che scappa. Il centrodestra ha messo sul tavolo il massimo, non si capisce perché deve essere divisiva” afferma Salvini, che si dice deluso “dalla fuga della sinistra che diserta il voto e anche le riunioni di maggioranza. Speriamo non sia la giornata della diserzione”. 

La minaccia del centrosinistra è di far finire la legislatura qualora la Presidente Casellati dovesse “passare”, ma Salvini ribatte: “Non si capisce assolutamente legame tra il presidente del Senato e la durata del governo”. E difende la sua proposta: “Il presidente Casellati è il massimo che la Repubblica può esprimere dopo Mattarella e per di più è donna. Non posso costringere nessuno, ma è evidente che questo atteggiamento non è costruttivo e speriamo che nel pomeriggio cambi”.

 

Nel frattempo, la chiama è iniziata e le indicazioni di voto dei leader a sinistra non fanno ben sperare. Salvini proporrà un nuovo incontro nel pomeriggio ai leader del centrosinistra, prima del voto, “se non si parla e si fugge la situazione non si risolve. Speriamo che nel pomeriggio cambi l’atteggiamento, gli italiani non meritano giorni di fughe”.

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