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Controcorrente, il mònito dell'ex ministro Cesare Damiano: senza accordo votazione impossibile

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Serve un accordo tra le diverse forze politiche o si rischia lo stallo. Cesare Damiano, componente del Consiglio di Amministrazione dell’INAIL ed ex ministro del Lavoro nel governo guidato da Romano Prodi, è ospite della puntata del 22 gennaio di Controcorrente, programma tv di Rete4 con Veronica Gentili alla conduzione, e avverte tutti i leader di partito che stanno facendo i conti senza gli altri osti: “Riproporre l’idea seconda la quale alla quarta votazione ritorna in auge il nome di Silvio Berlusconi è da lasciar perdere. Quel capitolo secondo me si è chiuso. Così come ritornare con l’argomento che c’è il diritto di una delle due parti di proporre un nome è una questione fasulla. E stessa cosa per il fatto che centrodestra e centrosinistra abbiano i voti sufficienti. No, non è così. È obbligatorio quindi che ci sia un percorso dove ci si mette d’accordo su questa famosa personalità di alto profilo. Che sia facile no, ma insisto che accanto a questo c’è il problema che se non si rassicurano i parlamentari che chi andrà al Quirinale comunque lavorerà affinché la legislatura continua non si farà facilmente nessuna soluzione”.

 

 

“Non ho mai - sottolinea l’ex deputato del Pd - demonizzato né plaudito a Berlusconi, è abbastanza noto il mio stile. Però senza dubbio Berlusconi ha subito degli assalti e fatto anche moltissimi errori. Io dico semplicemente menomale che si sia ritirato. Indubbiamente la candidatura di Berlusconi era divisiva, non stava in piedi. La situazione è estremamente confusa, dare indicazioni è difficile. Non c’è dubbio - chiude e ribadisce Damiano - che conti alla mano nessuno sia in grado di esprimere autonomamente il nuovo presidente della Repubblica”. 

 

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