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Il registro dei lobbisti attende Giuseppe Conte. Le manovre contrarie dentro al Movimento 5 Stelle

Gianfranco Ferroni
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Arriva l'ora dei lobbisti. E tra i grillini c'è qualcuno che prevede di vedere prossimamente, nel registro pubblico, il nome dell'ex premier Giuseppe Conte. I fatti: lunedì prossimo l'aula della Camera dei Deputati esaminerà la proposta di legge unificata sulla disciplina delle relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi presso i decisori pubblici, ed è la prima volta che la materia arriva alla discussione generale in assemblea. In particolare, il testo attuale prevede che chi ha svolto attività di governo a livello nazionale e regionale non può iscriversi al registro per un anno dopo la fine dell'incarico, escludendo che i parlamentari possano accedervi durante il mandato. Quindi, in futuro per Conte esiste la possibilità di diventare un lobbista: il governo di Mario Draghi è in carica dal 13 febbraio 2021, e l'anno di attesa sta per scadere. E lui non è un parlamentare, addirittura rinunciando a quelli che una volta venivano definiti come «collegi blindati», gentilmente offerti dal Pd di Enrico Letta. Sarà un caso, ma proprio tra i seguaci di Beppe Grillo c'è chi vuole allungare il periodo di attesa ad almeno due anni per chi volesse iscriversi nel registro avendo svolto attività di governo, evitando così ogni futura tentazione lobbista a Conte.

 

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