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Atreju 2021, l'affondo di Giorgia Meloni sul governo: "La sinistra usa il Covid per togliere la libertà"

Pietro De Leo
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“Abbiamo sfidato la furbizia di quanti pensano che con la scusa del Covid possa impedirci di parlare”. Lo dice Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, nell’incipit del suo intervento conclusivo ad Atreju 2021. “Le mascherine non sono bavagli”, osserva. Meloni aggiunge: “ho letto suo commenti che avremmo invitato tutti perché dobbiamo tessere la nostra rete per il Quirinale, perché saremmo diventati istituzionali. Ma noi invitiamo tutti perché amiamo la libertà, non abbiamo paura degli altri perché amiamo le nostre”, dice Meloni. Poi l'affondo su Draghi e sul governo: "La sinistra - denuncia dal palco - usa la pandemia per togliere la libertà agli italiani".

La leader Fdi passa poi a parlare della battaglia per la circolare Ue della commissione europea sul linguaggio inclusivo, che censurava la parola Natale. “Abbbiamo fatto una battaglia e l’abbiamo vinta”. E poi attacca l’influencer attivista Lgbt comparso su un giornale mascherato da “Madonna trans”. Osserva, Meloni: “come si può chiedere rispetto se non lo si garantisce agli altri?”. E aggiunge: “La nostra demarcazione rispetto agli altri sono le idee solide contro il pensiero debole. Identità solida contro liquida. Ci opponiamo alla dittatura di chi ci vorrebbe tutti uguali, senza una patria cui appartenere, senza una madre e un padre da cui imparare”.

Giorgia Meloni chiudendo la kermesse di Atreju pone l’accento sull’identità. “Per noi gli attacchi di certi intellettuali sono una medaglia al valore. Noi non vogliamo essere le scimmiette del mainstream. Vi prego -dice Giorgia Meloni rivolta a certi intellettuali radicalchic- risparmiateci le paginate su come dovremmo essere. Noi non vogliamo piacervi!”. E aggiunge: “noi vogliamo continuare a combattere per conservare la nostra identità. Noi siamo uomini e donne liberi, perché siamo nati liberi. Donne e uomini prima di noi hanno dato il sangue per restarlo. Ogni occasione è buona per limitare le libertà del pensiero. Un social ha espulso l’account del Presidente eletto degli Stati Uniti”.

E rivolta a Mario Monti e la sua posizione sulle limitazioni al confronto pubblico, osserva: “visto che è il virus cinese, vogliono importare il modello cinese”. Poi passa a parlare delle misure anticovid: “leggo che Mario Draghi vorrebbe mantenere le strutture per combattere il virus togliendo lo stato di emergenza. Allora si poteva fare! È quello che noi chiediamo da anni”. Più in generale, osserva: “mi chiedo perché non si possa parlare di una cura per il Covid oltre il vaccino. Perché il governo non ci mette la faccia e non dice che indennizzerà quanti avranno danni connessi al vaccino? Sono domande che continueremo a fare”.

Un passaggio del discorso di Giorgia Meloni, poi, è riferito a Chico Forti, l’italiano detenuto negli Stati Uniti. “Noi gli siamo accanto, dice”. E ancora “voglio mandare un pensiero alla famiglia di David Rossi”, il manager di MPS sulla cui morte ci sono ancora tanti misteri. “La commissione d’inchiesta l’abbiamo chiesta noi e non ci fermeremo fin quando non troveremo la verità”.

Pensieri della leader di Fratelli d'Italia sono rivolti ai Marò, e a Davide giro, il dottorando ucciso in America: “italian Lives matter!”, dice dal palco. E poi la leader fdi passa alla disamina della necessità di “difendere gli interessi degli italiani”.Da qui parla di Europa: “vogliamo un’Europa della cristianità, della ragione: e l’unico modello in grado di farlo è un’Europa confederale. L’Europa deve essere un gigante burocratico e un nano politico. Oggi, invece, è l’esatto contrario”. Poi ironizza: “la sinistra si è affezionata all’Europa quando è caduto l’impero sovietico, e ha provato a plasmarla su quel modello”.

Da qui, passa a parlare degli attacchi ricevuti negli ultimi mesi: “la sinistra ci vuol fare gli esami di democrazia”. Ma poi, ricordando i legami tra il M5s è il Venezuela e di Renzi con l’Arabia Saudita osserva: “noi non abbiamo legami con i regimi, ne ora ne in passato ne in futuro”. E aggiunge: “è un paradosso che quanti oggi vogliono dare lezioni di storia poi vogliono distruggerla. Sono quelli che vogliono abbattere le statue, impedire la lettura di certi autori”. A noi, dice Giorgia Meloni, spetta il compito di alcuni monaci benedettini: “conservare quello che siamo”. Così come “conserveremo e difenderemo i nostri confini. Non saremo mai tolleranti con l’immigrazione irregolare di massa”.

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