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Trattato del Quirinale, l'ira di Giorgia Meloni contro Macron: scandaloso non informare il Parlamento

Daniele Di Mario
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È «scandaloso non sapere nulla del Trattato del Quirinale» ed è grave che il Parlamento «non sia stato informato». Giorgia Meloni tuona contro il trattato che il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio Mario Drgahi firmeranno giovedì prossimo presso la residenza del Presidente della Repubblica. «Tra pochi giorni sarà firmato il Trattato del Quirinale, cioè il Trattato bilaterale di cooperazione rafforzata tra Italia e Francia- dice il presidente di Fratelli d'Italia - Un accordo importante.

Peccato che nessuno abbia ufficialmente visto il testo che impegna l'Italia: non certo il Parlamento che non ne sa nulla. E no, non siamo tranquilli, visto che questo trattato è nato nel 2017 sotto il governo Pd, lo stesso del trattato di Caen con il quale l'Italia avrebbe ceduto, se Fratelli d'Italia non avesse sollevato lo scandalo, pregiate parti delle sue acque nazionali alla Francia. Una sinistra italiana che ormai senza alcuna remora è diventata la portavoce degli interessi francesi in Italia, dalle telecomunicazioni, alla Borsa, dai confini, alla geopolitica». «Certo prosegue la Meloni - spetterà poi al Parlamento ratificare o meno il trattato, ma solo a noi di Fratelli d'Italia appare scandaloso che un accordo di questa portata sia firmato di soppiatto senza una discussione parlamentare, senza un dibattito politico e nel totale silenzio dei grandi media?».

Macron sarà in Italia il 25 e 26 novembre per una visita ufficiale nel corso della quale firmerà il Trattato del Quirinale, ha comunicato ufficialmente giovedì scorso l'Eliseo. Il 26 novembre Macron sarà anche ricevuto in Vaticano da papa Francesco. Per l'inquilino dell'Eliseo sarà la seconda visita al pontefice nel corso della sua presidenza. Macron arriverà a Roma il 25 nel pomeriggio dopo la visita ufficiale in Croazia, la prima di un presidente francese dall'indipendenza del paese. Le visite di Macron in Croazia e in Italia - spiega ancora l'Eliseo - consentiranno inoltre di affrontare temi di attualità a livello europeo, nonché di preparare la Presidenza francese del Consiglio dell'Unione europea nella prima metà del 2022. Il Trattato del Quirinale spiega ancora la nota dell'Eliseo - sul modello di quello dell'Eliseo tra Francia e Germania, che fu sottoscritto nel 1963 da De Gaulle e Adenauer, ha l'obiettivo di rafforzare il rapporto bilaterale tra Roma e Parigi strutturando e formalizzando la collaborazione fra i due Paesi. Il documento, spiega l'Eliseo, «favorirà la convergenza delle posizioni francesi e italiane, così come il coordinamento fra i due Paesi per la politica europea ed estera, per la sicurezza e la difesa, per la politica migratoria e per quella economica, ma anche per i settori dell'istruzione, della ricerca, della cultura e per la cooperazione transfrontaliera».

Ma le materie oggetto del trattato sono in realtà già disciplinate nei trattati europei e sono quindi di competenza dell'Ue. Cosa contiene di diverso il Trattato del Quirinale? È quello che si chiede Giorgia Meloni e che il Parlamento non ha avuto modo al momento di conoscere. 

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