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Green pass, Gianluigi Paragone smaschera il governo: "Dietro c'è la riscossione delle tasse"

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Gianluigi Paragone
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La Gran Bretagna non ha il Green Pass ma ha un'economia che cresce del 6,5%. E quindi la storiella del Green Pass che serve per rilanciare l'economia se la beva il governo. A Draghi e soci non interessa la crescita, a loro interessa far riaprire così da non pagare ristori e risarcimenti agli imprenditori, ai quali ora di contro potranno chiedere tutte le tasse, tutte le cartelle esattoriali arretrate e tutto quanto prima era sospeso.

Il governo deve pur trovare i soldi per onorare i soldi del Pnrr e l'altro giorno in televisione Elsa Fornero, consulente di Palazzo Chigi, lo ha ricordato: il debito pubblico italiano cresce e prima o poi dovremo rientrare pagando i nostri creditori. Con le tasse. Non è il problema della Gran Bretagna a quanto pare.

La Gran Bretagna non chiude e non discrimina i propri cittadini poiché i risultati della loro Commissione d'inchiesta giustificano e sorreggono la scelta di Boris Johnson. A proposito, perché da noi la maggioranza, da Lega a Leu passando per Cinquestelle, Pd e Forza Italia, non vuole una vera Commissione d'inchiesta? I partiti hanno paura che emergano le responsabilità di Speranza, di Conte e della giunta lombarda? Di questo non si parla; al contrario ci permettiamo di fare le pulci ai britannici. Ebbene, oltremanica non si parla più di Covid e non ci sono star col camice bianco che si smentiscono vicendevolmente quando non si autosmentiscono rispetto al mese precedente.

In Italia le sieroveline si permettono di aprir bocca: gente che ha fatto la Brexit figuratevi quanto se ne infischia delle fesserie del circo nostrano. La Gran Bretagna non ha Green Pass e non ha mascherine. La Gran Bretagna non ha migliaia di cittadini in piazza a manifestare in difesa delle libertà, dei diritti e del lavoro. Perché nessuno si è sognato di eliderli. E soprattutto la Gran Bretagna non ha un questore come quello di Milano che dice che «sabato alle manifestazioni vedremo un altro film»: dite al questore che non è John Wayne. Se nelle piazze d'Italia succederà qualcosa ne risponderà questo governo e questa maggioranza. L'idea di incendiare la società esasperando lo stato di emergenza coincide col capolinea delle loro bugie e dei loro silenzi. Se ne accorgeranno quando costringeranno i bambini al siero: l'emergenza e la loro accondiscendenza verso le multinazionali non li salverà.

Nel Green Pass c'è la loro idea di democrazia: cittadini divisi, diritti spacchettati, libertà condizionata. Il vaccinato spintaneamente è il loro cittadino perfetto: Big Pharma fa i profitti senza rischio, il governo può raccontare la storiella del siero salvifico e se poi muore qualcuno la colpa è di chi ha scelto di vaccinarsi «perché nessuno era obbligato». Chi si mette in fila per tre ha il diritto di lavorare e di vivere la vita sociale.

Non male questo lasciapassare che ricorda quelli della Ddr. Tolto un muro se ne fa sempre un altro. Con Draghi la democrazia in Italia ha davvero compiuto un bel salto di qualità: vietato manifestare (a meno che non si vincano gli europei, non si vada in piazza per il ddl Zan o per l'emergenza climatica), vietato dissentire. Vietato fare inchieste come quelle di Report, vietato domandare per sapere la verità. Vietato essere opposizione.

Ieri in aula l'ho detto senza troppi giri di parole: «Come vi siete ridotti, cari parlamentari. Draghi è il soggetto più pericoloso che potevate scegliere!». Lo ripeterei. 

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