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Draghi licenzia pure i navigator del reddito di cittadinanza: in 2.600 perdono il contratto. Insorgono i sindacati

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Un altro taglio di Mario Draghi che fa discutere. E i sindacati scendono in piazza. Non c’è la proroga del contratto degli oltre 2.600 navigator (i precettori del reddito di cittadinanza) nella manovra. Il decreto Sostegni aveva prorogato dal 30 aprile 2021 fino a fine anno gli incarichi di collaborazione conferiti da Anpal Servizi per le misure di politica attiva del lavoro destinate ai percettori del reddito di cittadinanza ma nella bozza della legge di bilancio, al momento, non ci sono i fondi per il rinnovo dei contratti.

 

 

Il testo prevede invece che le agenzie per il lavoro iscritte all’Albo informatico delle agenzie per il lavoro autorizzate da Anpal a offrire i servizi di incontro tra domanda e offerta di lavoro «possono svolgere attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari» del reddito di cittadinanza. In sostanza i precettori saranno sostituiti dalle agenzie private.

Solo nella provincia di Roma i navigator che resteranno a spasso sono quasi 200. A Napoli il dato più alto: 274 sui 471 complessivi della Campania, la regione che ne ha assunti di più per conto di Anpal.

 

È un «grave errore non prorogare i contratti ai navigator» nella manovra. «Professionisti, selezionati e formati, che hanno reso un enorme contributo all'intero sistema delle politiche attive nazionali, oltre che sulle attività specifiche legate al Reddito di cittadinanza». Lo sostengono i sindacati Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp, facendo sapere che il 18 novembre saranno in piazza a Roma con i navigator e chiederanno «a tutte le forze politiche di rivedere questa scelta sbagliata, affinché venga trovata una soluzione per dar loro continuità» inserendoli nelle attività previste dal Pnrr.

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