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Mezz'ora In Più, Massimiliano Fedriga contro i no Green pass dalla Annunziata: cosa non hanno capito

Giada Oricchio
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“Non avrei mai immaginato che la pandemia venisse politicizzata”. Lo sfogo, quasi un grido di dolore, è del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Ospite di Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più” su Rai3, domenica 24 ottobre, il governatore è apparso provato e amareggiato non solo da quasi due anni di pandemia da Covid combattuta sul campo, ma anche dalle recenti proteste no green pass esplose con il blocco parziale dal porto di Trieste: “La situazione è alquanto variegata, ma non credo che sia così facile creare un progetto politico dalle organizzazioni sul si o no al green pass. Non solo lo vedo oggettivamente difficile, ma anche profondamente sbagliato, dobbiamo usare l’elemento della concretezza, quello dell’oggettività e lo strumento della scienza”.

Davanti agli occhi di Fedriga scorrono le immagini degli ospedali pieni, dei morti, della gente che ha perso il lavoro. Lui, come tanti amministratori e sindaci, la pandemia l’ha toccata con mano: “Non avrei mai pensato che una pandemia potesse essere così ideologizzata. Noi governatori e sindaci abbiamo avuto meno tempo per fare ideologia e abbiamo pensato a cose concrete rimboccandoci le maniche. Siamo arrivati a una situazione paradossale, dall’esterno può sembrare ridicola, invece dobbiamo ancora pensare a come uscire dalla pandemia. Non si può pensare di politicizzare una pandemia, dobbiamo pensare al lavoro, alla ripresa della vita. Se me lo avessero detto un anno fa non ci avrei creduto”.

Lucia Annunziata è colpita dalle parole pragmatiche e sofferente del presidente del Friuli Venezia Giulia che proprio non vuol sentire discorsi su green pass sì o green pass no. “Forse non si è ribadito abbastanza un concetto: io ho vissuto gli ospedali pieni, ho firmato le ordinanze restrittive, ho organizzato la campagna vaccinale e l’agenda vaccinale dovendo trovare le risorse, so cosa abbiamo passato” ha ribadito l’esponente della Lega invitando al dialogo: “Dobbiamo raggiungere la meta senza radicalizzare le posizioni, senza demonizzare chi sposta una virgola dobbiamo accompagnare i cittadini, non ci sono solo i no vax, ma anche persone impaurite, bisogna far capire loro l’importanza del vaccino, altrimenti è un fallimento per tutti. E’ necessario evitare le contrapposizioni”.

La pandemia ha graffiato l’animo di Fedriga che tira una schioppettata ai no vax: “Vaccinarsi non è solo un problema di salute individuale, forse non è abbastanza chiaro che se gli ospedali tornano a essere saturi rischiamo di non dare posti letto e terapie ad altri malati come gli oncologici. In una società le scelte di ognuno influiscono su tutti gli altri, non crocifiggo chi non si vaccina, ma è importante far capire che ci si deve vaccinare. Gridano alla libertà, ma che libertà avevamo un anno fa quando eravamo chiusi in casa? Anche io sarò felice quando il green pass diventerà un ricordo”.

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