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Venerdì esplode la bomba, Crosetto lancia l'allarme green pass

Giorgia Peretti
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Gli scontri nelle piazze anti-green pass continuano a far discutere negli studi di “Stasera Italia”. Il talk show dell’access prime time di rete 4, condotto da Barbara Palombelli, apre la puntata di martedì 12 ottobre ipotizzando i possibili effetti dell’attuazione del Dpcm emesso dal governo di Mario Draghi. Dal prossimo venerdì 15 ottobre entrerà in vigore il provvedimento varato dall’esecutivo che riguarda l’obbligatorietà della certificazione verde sul posto di lavoro, e nelle piazze delle maggiori città italiane monta la protesta. A commentare le scene dell’assalto della Cgil, avvenute lo scorso sabato è Guido Crosetto, imprenditore e fondatore di Fratelli d’Italia. Secondo Crosetto c’è una bomba che sta per scoppiare: “La benzina che ha riempito il bidone non può che non esplodere nei giorni successivi. Scusate noi siamo tutte persone razionali nessuno di noi, qui in studio è violento ma da un giorno e l’altro ci sentissimo, magari siamo in torto marcio, dalla parte della ragione e non abbiamo soldi da portare a casa per sfamare i nostri figli ma chi di noi ragionerebbe? E quando le persone, che sarà così, saranno tre milioni come pensate di gestirli?”.

 

 

 

 

 

Dopo aver condannato gli scontri e le scene di guerriglia verificatesi negli ultimi giorni l’imprenditore sembra preoccuparsi della “gente comune” scesa in piazza per manifestare democraticamente. “Sono stato uno dei primi a dire di sciogliere Forza Nuova – prosegue Crosetto- perché avevo capito che non si poteva transigere dopo che erano accaduti a Piazza del popolo. Un movimento nazi fascista che arriva a fare queste cose andava punito in modo esemplare. Chiunque delinque va arrestato cioè il problema della manifestazione di piazza del popolo è che quelle persone non dovranno parlare dal palco perché avevo il daspo e avevano il braccialetto elettronico”. Infine, conclude: “Noi abbiamo bollato quella manifestazione col simbolo di Forza Nuova ma quello era lo 0,2% di quella piazza. In quella piazza c'erano comunisti, gente di destra, di sinistra, di centro gente che non vota, gente disgustata, gente che si fa delle domande. Il dovere della politica è quello di sforzarsi per trovare soluzioni anche per parlare con chi non ci vuole parlare, con chi sta sbagliando. Questa è una sfida della politica, non di cavalcare i no-vax di tutti i partiti ma di dare l'aiuto a Draghi nel tentativo di dialogare con delle persone e trovare non lo so un modo perché non siano più i tre milioni quelli cacciati fuori dal lavoro ma il meno possibile”.

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