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Adesso la sinistra fa la morale ma ha usato per anni il metodo Morisi

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Fabrizio Cicchitto
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Caro direttore, lei certamente ricorda che negli anni ’20 del XX secolo un grande uomo di cultura come Giuseppe Prezzolini fondò il «Club degli apoti», cioè il club di «coloro che non la bevono», cioè che non credono alle opposte propagande e cercano di guardare oltre. Anche oggi quel club potrebbe assolvere un ruolo positivo. Con franchezza dobbiamo dire che per noi la cosa più inaccettabile del duo Salvini-Morisi era proprio «la bestia», cioè questo strumento di demonizzazione degli avversari politici tramite internet che è arrivato ad estremi come la manifestazione sotto la casa della professoressa Fornero che poi è stata addirittura munita di scorta. Cosa ancora più inaccettabile «la bestia» è partita quando Salvini era ministro dell’Interno. Paradossalmente però la sinistra ha sorvolato su questo tema fino a quando non è esploso il caso Morisi dal lato della sua vita privata. Perché la sinistra ha sorvolato su quella che invece noi riteniamo un’iniziativa inaccettabile? Perché anch’essa, e non da oggi, ma da molti anni a questa parte, almeno dal ’92-’94, ha proceduto alla demonizzazione degli avversari magari con mezzi più tradizionali, cioè per via giudiziaria, giornalistica, televisiva. 

 

Ci ricordiamo il trattamento riservato a Bettino Craxi negli anni ’92-’93? E quello riservato a Berlusconi dal 1994 al 2013? Adesso i salamelecchi nei confronti di Berlusconi si sprecano, recentemente Enrico Letta ne ha fatto addirittura un’esaltazione, ma in quegli anni gli attacchi contro il Cavaliere erano durissimi. Ma anche sul caso Morisi va aperta una riflessione. Recentemente sul giornale più importante e più serio d’Italia, cioè sul Corriere della Sera, è comparso, in aperta violazione del segreto istruttorio, il verbale di una sua conversazione attraverso una chat con l’escort romeno nel corso del quale sono state contrattate le modalità di una prestazione sessuale a tre. Per un verso quella registrazione ha assolto Morisi da reati riguardanti lo spaccio di droga, per altro verso lo ha ulteriormente massacrato sul piano personale. 

 

Allora un conto è esprimere il dissenso politico sulla «bestia», un altro conto è lavorare per distruggere sul piano personale i suoi autori, cioè Salvini o Morisi. E, visto che siamo sul tema, ci consenta, caro direttore, di esprimere un dubbio. Francamente il comportamento di uno dei due escort romeni non ci convince: egli si è comportato come un agente provocatore. Ritiene normale, caro direttore, che un tipo che svolge la professione di escort a un certo punto senza alcuna ragione chiami i carabinieri? Da quella chiamata sono derivati la verbalizzazione in data 14 agosto e le conseguenti indagini. Tutto poi è rimasto riservato per un mese e poi è esploso attraverso alcuni giornali assai importanti (sempre il Corriere, poi Repubblica e la Stampa), proprio alla vigilia delle elezioni. E le sembra normale che sempre il suddetto escort ha addirittura convocato dalla Romania una sorta di conferenza stampa rilasciando interviste nello stesso giorno sempre al Corriere della Sera, alla Stampa e a Repubblica? 

 

Francamente riteniamo che finora siamo stati presi un po’ per il naso e che su questa vicenda ci stanno doppie o triple verità. E veniamo all’ultimo caso, quello sollevato dall’inchiesta durata tre anni nel cuore di Fratelli d’Italia milanese, protagonista l’onorevole Fidanza. Ora, che l’europarlamentare si sia lasciato andare a battute di stampo fascista, del tutto inaccettabili e incompatibili per il presidente di un gruppo parlamentare, è difficilmente contestabile; è molto contestabile però tutto il resto, in primo luogo l’infiltrazione di un giornalista durata addirittura tre anni, ma in secondo luogo che questo giornalista si sia comportato da agente provocatore offrendo soldi in nero. Anche l’osservatorio delle Camere Penali ha sollevato la questione, ma è indubbio che in un contesto così scivoloso è indispensabile l’esibizione delle 100 ore di registrazione, anche se ciò provoca l’indignazione di Corrado Formigli, che pretende che 10 minuti di taglia e cuci siano presi per definizione per oro colato. 

 

Infine una questione di fondo. Noi siamo convinti che il fascismo e il nazismo sono dei mali assoluti nella storia del XX secolo. Siamo però nello stesso modo convinti che un male assoluto è stato il comunismo, non il comunismo come ideale, ma il comunismo che ha gestito il potere in Urss, in Cina, nei paesi dell’Est europeo, a Cuba e in Cambogia. In materia sul nazismo, il fascismo, il comunismo esiste anche una risoluzione votata quasi all’unanimità in sede Onu. Ora, l’altra sera a Piazza Pulita, quando il tema è stato affrontato da Crosetto, Formigli e Padellaro prima stavano per svenire, poi hanno trattato la questione come fosse una provocazione. No, non si è trattato di una provocazione. Su questo terreno bisogna essere rigorosi. Chi chiede giustamente il massimo rigore nel giudizio di fondo sul fascismo e sul nazismo deve essere altrettanto preciso nel giudizio sul comunismo reale, quello che è stato al potere. Chi punta a far passare magari di straforo due pesi e due misure è solo un imbroglione e un mistificatore.
  

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