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Conte: non governeremo con la destra. E mischia la pandemia con le amministrative

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Francesco Storace
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Le bugie a volte provocano simpatia verso chi le dice. Anche se il naso cresce, a Giuseppe Conte non fa difetto il rischio della cantonata. E ogni giorno ha la sua pena, a volte doppia.
L’ex premier sta diventando irrefrenabile, è andato a Milano per dire seccamente: “Lo confermo, non governerò mai con la destra”. Ovviamente nessuno degli adoranti cronisti che lo ascoltavano con microfono o taccuino in mano si è degnato di ricordargli che veramente lo ha già fatto. E se non governa più con la Lega è perché proprio la Lega lo mandò al diavolo.
Un fatto personale, pare, “tu non mi vuoi e io non ti voglio più a mia volta”. A Roma gli direbbero “ma chi te cerca…”.
Ma non è casuale la dichiarazione. Conte ha il disperato bisogno di riaccreditarsi a sinistra e l’occasione del ballottaggio non la vuole perdere per manifestarsi come “riferimento dei progressisti”.
Nelle due città dove i cinque stelle governavano – Roma e Torino – le due sindache uscenti, Virginia Raggi e Chiara Appendino (che non si è ricandidata) – hanno sbarrato la porta a qualunque alleanza col Pd.
Da lunedì prossimo la partita toccherà a lui. E sbarazzatosi delle amministrazioni uscenti sarà libero di siglare qualunque intese con Letta e compagnia. In fondo, si guadagnerà un collegio a Roma se aiuterà Roberto Gualtieri a vincere contro Enrico Michetti.
Per questo ha aggiunto alla sua tracotante dichiarazione un’altra perla: “Mi sembra al di fuori dell’orizzonte della nostra azione politica poter governare con forze che anche in tempo di pandemia hanno detto tutto e il contrario di tutto. Non vedo nessuna prospettiva di collaborazione la destra”. E la cosa triste che è andato a mischiare le amministrative con il Covid nella città capoluogo della regione che, proprio col suo governo, ha pagato il tributo più alto alla pandemia.
Non dovrebbe più parlare di Covid, il professor Conte, dopo le brutte figure collezionate durante la sua infausta premiership. E invece si permette di infilare una tragedia dentro le elezioni comunali. Un atteggiamento davvero cinico che nessuno dovrebbe permettersi mai. Ma così è fatto. Ed è bene saperlo.

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