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Controcorrente, "sconfitta annunciata a Milano". Gabriele Albertini difende Bernardo: vittima dei partiti

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Un audio di Luca Bernardo sta scombussolando la corsa per il sindaco di Milano. Il tema è affrontato nella puntata del 18 settembre di Controcorrente, programma pre-serale del weekend di Rete4 condotto da Veronica Gentili, che per approfondire la questione ha invitato Gabriele Albertini, ex primo cittadino meneghino, per cui c’era stata l’ipotesi di fare il vice dello stesso Bernardo. Ma facciamo un passo indietro. L’attuale candidato sindaco del centrodestra, rivolgendosi ai dirigenti milanesi di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Milano Popolare ha spiegato di essere pronto a tornare a fare il suo lavoro, cioè il medico, se non arriveranno altri soldi per proseguire la campagna elettorale, il tutto condito da toni forti: “Vi lascio il messaggio così rimane nero su bianco, ma chiedo cortesemente in qualità di segretari dei partiti responsabili che se entro questa settimana non arrivano almeno per tutti i partiti 50mila euro a testa per questa campagna che costa molto di più, io lunedì mattina alle 10 convoco una conferenza stampa e dirò che mi ritiro dalla tenzone elettorale. E' l'ultimo messaggio che vi lascio perché così non si può andare avanti”.

 

 

"Ringrazio - ha detto andando avanti nella sua lamentela - se qualche partito ha già fatto ma ripeto, se vedo versione diversa sul conto corrente e se non vedo sintonia completa e totale sulla campagna elettorale, che vedo solo di alcuni e non dico di chi a differenza di altri, io lunedì mi ritiro non è mia abitudine ritirarmi ma torno a fare il mio lavoro che tanto mi piace. Lunedì alle 10 farò questa conferenza stampa se non ho indicazioni diverse. Ma non telefonate o chiacchiere, vi voglio bene e vi stimo però io ci sto mettendo la faccia e, come vedete, sono stato colpito profondamente in un mese e mezzo di mia presenza in politica".

 

 

“Nella mia personale vicenda - interviene Albertini a Controcorrente - questo aspetto non è mai stato mio. Il primo a volermi candidare è stato Matteo Salvini, gli altri meno e poi alla fine sono venuti tutti. In quei giorni c’era la polemica Copasir e Rai e Fratelli d’Italia non ha voluto negoziare con Salvini. L’ultima che mi ha telefonato per dirmi che era contenta se avessi fatto il candidato era la Meloni. Il mio ex vice-sindaco è stato zittito. Poi - analizza Albertini - i partiti, con tutto il rispetto per gli altri candidati, hanno pensato perso per perso ce la giochiamo tra noi, dopo che il vecchio leone spelacchiato e sdentato ha rinunciato. Hanno fatto una battaglia tra chi prende più voti nelle liste, hanno deciso di non intestarsi la sconfitta, quindi il povero Bernardo si è trovato vittima della sua generosa accondiscendenza alle proposte dei partiti. Ora - conclude l’ex sindaco di Milano - ha puntato i piedi per fargli dare i fondi, ma non so quanto li abbia convinti a sostenerlo nella campagna elettorale, solo Salvini lo sta accompagnando attivamente”.

 

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