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Andrea Orlando, ministro irresponsabile. Draghi e Mattarella lo caccino

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Francesco Storace
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E’ evidente che chiunque può avere le proprie opinioni sul governo Draghi. C’è chi lo ama alla follia e chi lo disprezza. Normale. Ma che la crisi di governo sia auspicata da un membro autorevole dell’esecutivo è incredibile e anche abbastanza irresponsabile. Non perché il governo debba a tutti i costi restare in piedi ma perché c’è anche una forma che è sostanza. Difficile immagine che a Palazzo Chigi e al Colle stamane abbiano apprezzato l’intervista rilasciata dal ministro Andrea Orlando a La Stampa.

“Se la Lega esce dall’esecutivo non mi strappo i capelli”, dice il ministro del Lavoro, ed è la sintesi che offrono anche le agenzie di stampa. Quando Giancarlo Giorgetti dice che i membri del governo devono saper misurare le parole, si riferisce senz’altro anche a quelli del Pd.
1. Perché è inaccettabile auspicare che un grande partito esca dalla coalizione.
2. Perché significa - in pieno semestre bianco - far cadere l’esecutivo senza alternative.
3. Senza alternative a meno di voler sostenere che il presidente Mattarella scherzava quando propose di dare  vita ad un governo senza coloritura politica.
4. Vorrebbe dire rinunciare a ministri della Lega che persino Enrico Letta dice di apprezzare anche se solo per metterli in contrapposizione con Matteo Salvini.

La domanda finale è: a che gioco state giocando? Perché se dopo troppi provvedimenti indigesti pensate di scaricare chi è stato comunque leale al premier, questo significa sabotaggio della macchina di governo. E sono proprio Mattarella e Draghi, semmai, a dover dire ad un ministro del genere di sloggiare.

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