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Il siluro di Alessandro Di Battista a Giuseppe Conte. "Se lo scorda", colpo di scena a Quarta Repubblica

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Giuseppe Conte lunedì 13 settembre è il protagonista di Quarta Repubblica, la trasmissione condotta da Nicola Posso su Rete 4. L'ex premier e attuale leader del Movimento 5 Stelle ha ripercorso i giorni in cui il suo secondo governo è caduto e a Palazzo Chigi è arrivato mario Draghi, Chi ha fatto cadere il Conte 2? Matteo Renzi o una manina esterna?, chiede Porro.  "Tecnicamente è stata Italia viva. Sulla manina esterna non so, non voglio fare il complottista. Ma quando una forza politica si è messa contro io sono andato in Parlamento e ho fatto un appello pubblico".

 

Il conduttore tira in ballo la  caccia ai responsabili che avrebbero potuto tenere a galla il suo governo, citando il celeberrimo Lello Ciampolillo che in quei giorni era diventato incredibilmente l'ago della bilancia del Parlamento italiano: abbracciava gli alberi, era un rappresentate della componente anti-scientifica oggi così distante dal M5s . "Se Ciampolillo ha risposto" all'appello della maggioranza "non credo che vada offeso, ha risposto anche Liliana segre" ha detto Conte difendendo il senatore. "Mai promesso a nessuno un ministero" ha detto ancora Conte. 

 

"Ci sono dei momenti in cui i toni devono essere decisi, adesso io interpreto il nuovo corso e voglio dare una spinta propulsiva. Oggi la carta dei principi e dei valori ed è diversa e prevede anche la cura delle parole" ha detto il presidente 5Stelle. 

 

L'intervista viene intervallata da alcuni servizi e tra questi spicca l'intervista ad Alessandro Di Battista, ormai fuori dal Movimento. "Su certe cose lo sostengo" ha detto il veterano grillino che spiega che il Movimento 5 stelle era nato per stare da solo e ora governa con tutti. La stoccata più clamorosa è quella su Mps. "Se posso rientrare nel Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte? Se stanno al governo se lo scordano. Se escono due mesi prima delle elezioni? Se lo scordano", ribadisce a scanso di equivoci Di Battista.  

Sullo sfondo le indiscrezioni sul voto agli stati generali del Movimento 5 Stelle, in cui si sarebbe registrato un plebiscito Di Battista. Risultato metto nel cassetto per spianare la strada a Giuseppi. 

 

 

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