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Giuseppe Conte contestato anche a Torino. Ormai è un uomo in fuga

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Ormai, ovunque va Giuseppe Conte raccoglie fischi, urla, inviti ad andarsene. E soprattutto al nord sta diventando frequente. Dopo la Brianza, anche a Torino. Sono passate da poco le 16 di sabato pomeriggio. Davanti all'ingresso della Tettoia dell'Orologio a Porta Palazzo si radunano da una parte i no green pass e a pochi metri di distanza i sostenitori di Giuseppe Conte che da lì a pochi minuti dovrebbe arrivare per visitare il mercato coperto.

La tensione sale quando i no green pass srotolano il loro striscione con su scritto "Conte traditore Torino non ti vuole". È in quel momento che scoppia la lite tra i due schieramenti che si insultano a colpi di slogan puntandosi contro i cellulari connessi in diretta sulle proprie pagine Facebook. Polizia da una parte e carabinieri dall'altra circoscrivono la zona mentre Giuseppe Conte, insieme all'entourage del Movimento 5 Stelle, entra a Porta Palazzo dal retro e poi si sposta verso il Mercato Centrale che rimane blindato e inaccessibile alla clientela per tutto il tempo della sua visita.

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