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A Siena i comunisti fanno tremare Enrico Letta

Francesco Storace
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Sono i comunisti a non far dormire la notte Enrico Letta. Nel senso letterale. Perché a Siena si è precipitato a contrastarne le velleità parlamentari Marco Rizzo, segretario del Pci. Quel Pci che lui ha riportato in auge e chissà che non sia questa la volta buona per farlo sapere a tutti.

Certo, potrebbe approfittarne il candidato del centrodestra alle elezioni suppletive, Marrocchesi Marzi. Ma in fondo, a Rizzo poco importa, per lui centrodestra e centrosinistra pari sono. E contesta con ancora più forza proprio Letta, perché è il Pd – dicono i suoi – “a tradire i valori della sinistra”.

“Non stare sereno, Marco Rizzo è arrivato”, manda a dire in un video al segretario del Pd. Pensate: il filmano è intitolato “tre minuti con Marco Rizzo”, ma ne dura più di quattro. Perché la voglia di combattere c’è tutta. E a Siena parla di turismo, di agricoltura, biosostenibilità, Palio. Manco a dirlo, del Monte dei Paschi, con messaggi precisi a cui Letta dovrà rispondere. Lo farà? “Secondo me no, troppa paura”, dice il segretario comunista.

Il primo confronto è previsto per il 14 settembre, in materia di agricoltura, con tutti i candidati. In tanti giurano che ci sarà una sedia vuota, proprio quella di Letta. Ma Rizzo giura che non si fermerà e l’idea che prevale è che non si scollerà dalle calcagna del candidato di un Pd “che si vergogna del proprio simbolo. Io sono orgoglioso del mio”.

Ok, ma sul Monte dei Paschi che cosa c’è da imputare a Letta? Rizzo, in pubblico come in privato, snocciola le questioni sul tappeto, a partire dalle tre principali. “Letta afferma sempre di essere estremamente informato sulla vicenda Mps: gli chiedo, pertanto: 1) di fornire ampi dettagli sul futuro della rete di agenzie nella provincia di Siena, assumendosi fin d’ora un impegno con i lavoratori e coi i territori. 2) E gli chiedo pure, visto che dichiara di essere al lavoro col governo, di assumersi un impegno specifico per quanto riguarda, ad esempio, le migliaia di dipendenti delle società controllate del gruppo Mps, nello specifico Capital Service e il Consorzio Informatico che, da quanto si legge dalla stampa nazionale, potrebbero purtroppo correre seri rischi di veder sparire i loro settori. 3) Inoltre, considerato che Letta fa intendere proprio in campagna elettorale di essere uno degli attori principali della vicenda MPS dica pubblicamente quanti sportelli bancari saranno chiusi nel Senese sostenendo pubblicamente l’iniziativa di sciopero del 24 settembre indetta dai sindacati di MPS a sostegno dell’occupazione”.

Rizzo spiega il motivo del suo incalzare: “Il segretario del Pd si trova in una situazione privilegiata, che gli consente, da attore, di assicurare tutti i soggetti interessati: la clientela, i lavoratori, i territori. Se, invece, non è capace di fornire garanzie, allora vuol dire che sta soltanto facendo bieca speculazione politica in cerca di consenso, in vista del voto del 3/4 ottobre, nella sua difficile corsa a ostacoli per il seggio parlamentare”.

Ieri sera, Rizzo era a Siena, al Circolo Due ponti, a parlare ai suoi sostenitori. E ha rincarato la dose. Proprio sul credito – che in città ha un peso enorme – va anche oltre Siena e non ha dubbi sulle cose da dire: “Stiamo assistendo ad una tendenza netta e chiara nell’universo bancario – dichiara. – Il nostro era il Paese delle mille banche ed istituti di credito, ora invece vediamo continue aggregazioni e acquisizioni. C’è il pesce grande che mangia il pesce piccolo. Intesa ha già raggiunto la dimensione più grande che possa avere, mentre UniCredit ha ancora uno spazio di crescita. Credo che Mps verrà mangiata da un istituto più grande”. E ancora: “Il 24 settembre i sindacati hanno annunciato uno sciopero per Monte dei Paschi. Forse ci sarà chi farà di tutto per bloccarlo, penso agli amici di Letta e Draghi e magari anche a sindacalisti amici. Questa area geografica deve avere un futuro, io penso pure alle lotte che portiamo avanti contro la devastazione del territorio e per proteggere l’ambiente”.

E poi denuncia un’aria di inciucio. Siena è città governata dalla destra, con il sindaco Luigi De Mossi. Per il leader comunista, è in corso uno scambio. “Tu non dai fastidio a me ora, e noi non ti diamo fastidio alle comunali del 2023”. Ovviamente anche Rizzo sa che l’affermazione puzza di propaganda – proprio ieri il sindaco manifestava assieme a Matteo Salvini per il candidato del centrodestra – ma furbo com’è sa che un’accusa del genere rivolta a Letta nessuno si sentirebbe mai di escluderla…

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