Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Aria che tira, resa dei conti tra Conte e Meloni sul reddito di cittadinanza: "Atto di vigliaccheria e volgarità"

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

“Da Giorgia Meloni atto di vigliaccheria e volgarità sul reddito di cittadinanza”. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, si collega da Napoli dov’è in tour per le elezioni amministrative, con il programma “L’Aria che Tira” in onda su LA7, lunedì 6 settembre. Non solo conferma di non voler mettere il cappello su questa tornata elettorale, ma perde l’aplomb e la pochette attaccando la leader di Fratelli d’Italia che aveva definito il reddito di cittadinanza “metadone di Stato”. L'ex Presidente del Consiglio è cristallino: “Non è nel mio stile coltivare polemiche e ridurre la politica a uno scontro tra politici però quella formula mi suona molto volgare. Più in generale è da vigliacchi da esponenti politici, che hanno trattamenti economici di tutto rispetto, andare in tv e chiedere l’abrogazione di una misura che nel migliore dei casi arriva a 780 euro e sono solo 12.000 persone, mentre gli altri integrano”. Myrta Merlino, di nuovo al timone del suo programma, puntualizza: “Sta dicendo che la Meloni è vigliacca?” e Conte è costretto a una parziale restromarcia: “Comportamento e ragionamento vigliacco, non la Meloni come persona. Ma è un’aggressione vigliacca a pensionati e a persone che non hanno di che mangiare. Spesso in modo strumentale si parla di abusi dello strumento, va bene ma se anche su 10mila ci fosse un abuso, è normale chiederne l’abrogazione? Dopo un anno di Covid chiedere di levarlo è folle e vigliacco, lo voglio ripetere”.

 

 

L’ex premier apre al miglioramento e a una maggiore efficienza della misura, ma fa capire che non va messo in discussione: “Un’eventuale abrogazione da parte del governo? Sarebbe la rottura di un patto di lealtà e di una logica di collaborazione, ma non è nell’ordine delle cose. Noi sosterremo l’esecutivo e ricordo che Draghi ha detto che condivide il RdC. Punto”. Sulle elezioni amministrative “apparecchiate” prima che diventasse leader del M5S, l’avvocato: “Se mi preoccupa il primo test elettorale targato Giuseppe Conte? No, non mi preoccupa questo passaggio perché le liste erano formate quando non ero ancora alla guida del Movimento. Il nuovo corso non può essere questo, ma ho tanti segnali di grande convinzione sul nostro rinnovamento. Il nuovo corso sarà moderato e pacato nei toni, ma saremo più radicali di sempre sugli obiettivi politici”.

 

Dai blog