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“Draghi al Quirinale, questo non è il nostro Governo”. Volano i coltelli nel Pd: battute dannose

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Sarebbe un errore tenere Mario Draghi a Palazzo Chigi fino al 2023. Parole e musica di Goffredo Bettini, influente esponente del Partito Democratico, che alla festa de Il Fatto Quotidiano non le ha mandate di certo a dire al segretario nazionale Enrico Letta: “È sbagliato dire, anche da parte del Pd, ‘quello di Draghi è il nostro governo’, ‘quello è il nostro programma. Perché quello di Draghi è un governo del presidente della repubblica, di emergenza, una garanzia repubblicana che dunque non è di nessun partito. Se pensiamo di farlo arrivare fino a fine legislatura rischiamo di logorare questa risorsa repubblicana, che io vorrei conservare, anche rispetto al Quirinale. Sarebbe un errore Abbiamo bisogno - ha poi continuato Bettini - che riprenda la dialettica democratica. L’asse Pd-M5S-sinistra è l’unica possibilità per poter competere con la destra. Per questo intendo dare battaglia perché si arrivi a un chiarimento. Una volta c’erano il Pci e il Psi. Ma oggi la sinistra dove sta? È scomparsa”.

 

 

A replicare duramente a Bettini ci ha pensato l’ex capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, che non ha affatto gradito l’uscita del compagno di partito, ormai sempre più spaccato: “Le battute di Bettini alla Festa del Fatto Quotidiano sono molto dannose e sminuiscono il lavoro dei ministri e dei gruppi parlamentari, e dello stesso segretario Letta. Il governo Draghi è il governo del Pd, un esecutivo in cui i democratici hanno una piena condivisione con il Presidente del Consiglio”. Volano gli stracci nelle fila della sinistra.

 

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