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Draghi, ora che si fa? Anche Giuseppe Conte molla il Governo sul vaccino obbligatorio

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Giuseppe Conte e Matteo Salvini si trovano dalla stessa parte della barricata sul vaccino obbligatorio. Il leader del Movimento 5 Stelle ha sposato la posizione della Lega in merito all’obbligatorietà del prodotto contro il Covid, mandando un segnale al Premier Mario Draghi, che rischia di spaccare la maggioranza con il suo netto sì pronunciato in conferenza stampa. “Pregherei tutti gli esponenti politici di prendere posizione in modo molto chiara perché il vaccino è l'unica via per superare questa situazione. Sull'obbligatorietà dobbiamo spingere in tutte quelle situazioni dove ci sono assembramenti. Non sono contrario all'uso sempre più diffuso del green pass. Credo che il green pass sia lo strumento migliore per tutelare salute ed economia. Sull'obbligatorietà del vaccino dico ‘aspettiamo’. Penso che dobbiamo spingere per l'obbligo del green pass per le situazioni di assembramento e nei luoghi di lavoro”. 

 

 

Giuseppi, a margine della presentazione della lista a sostegno di Virginia Raggi a San Basilio, quartiere di Roma, ha poi parlato del passato no-vax dei grillini. “Se il M5S dovrebbe fare mea culpa per alcune posizioni anti scientifiche e apertamente no vax degli anni passati? È chiaro che in un movimento così ricco, così composito nel passato, che non aveva neppure una Carta dei principi e dei valori possono esserci state anche una varietà di posizioni su alcuni passaggi. Oggi però il Movimento fa una svolta, ha una Carta dei principi e dei valori, durante la mia presidenza abbiamo dialogato con gli scienziati, le decisioni hanno sempre avuto una base scientifica e quindi per cortesia valutateci per quello che stiamo facendo”.

 

 

Per Conte c’è stato modo di ribadire la contrarietà alle parole di Cingolani sul nucleare e sugli ambientalisti radical chic: “Ci vedremo a breve con Cingolani. Non credo che le sue dichiarazioni sul movimento ambientalista siano state felici. Il Movimento ambientalista ha avuto un grande ruolo, penso ai Fridays for Future, io li ho incontrati subito. Noi siamo per un implemento delle rinnovabili, per le comunità energetiche, è una strumento convenientissimo. Discuteremo di tutto con il ministro Cingolani. Sul nucleare bisogna tenere conto dei referendum che ci sono stati. Lo strumento del nucleare è non inclusivo, non democratico, ed ha un problema di sicurezza”. 

 

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