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Monica Cirinnà come Laura Boldrini: brutta scivolata sulla colf. Poi le scuse

Gaetano Mineo
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Divenuta il simbolo delle battaglie civili, ma bolla la sua cameriera come «strapagata». È l'ultima sparata, a dir poco infelice, di Monica Cirinnà con la quale è finita nel tritacarne dei social. A scatenare gli utenti sono state le parole utilizzate dalla senatrice Dem interpellata sul ritrovamento della busta con 24mila euro in contanti all'interno della cuccia di un cane vicino alla sua tenuta a Capalbio (Grosseto). «Ero già nei pasticci di mio, nelle ultime settimane. Nei pochi giorni di ferie, cinque per la precisione, sto facendo la lavandaia, l'ortolana, la cuoca. Tutto questo perché la nostra cameriera, strapagata e messa in regola con tutti i contributi Inps, ci ha lasciati da un momento all'altro. Volete sapere il motivo? Mi ha telefonato un pomeriggio e mi ha detto, di punto in bianco: "Me ne vado perché mi annoio a stare da sola col cane"», aveva detto al Corriere. Prima di andare avanti una cosa va sottolineata: lasciamo stare il fatto della «strapagata», ma non si capisce il perché la Cirinnà abbia voluto sottolineare che paga i contributi Inps alla collaboratrice e che la stessa è messa in regola. Cara senatrice Dem, non ha fatto nulla di eccezionale.

 

 

Dopodiché, va detto che ogni lavoratore è libero di licenziarsi. Ma alla Cirinnà, questo licenziamento, le ha fatto passare un periodo difficile. Come dire, senza una colf la vita è dura. Considerazioni che fino a ieri facevano parte del vademecum dell'alta borghesia e che ora, a quanto pare, la senatrice Dem le sdogana anche per la sinistra che s' è sempre retta sul «pilastro» dell'operaio. Tutto nasce pochi giorni fa, quando durante dei lavori nell'area dell'azienda agricola della Cirinnà e del marito, Esterino Montino, sindaco di Fiumicino, un operaio e il figlio della senatrice hanno trovato 24 mila euro in banconote da 500 dentro una vecchia cuccia. Subito è giallo. La procura di Grosseto ha aperto un fascicolo conoscitivo. Intanto, gli utenti continuano a inondare i social. Immancabile il post della giornalista, Selvaggia Lucarelli: «Curioso definire normali lavori domestici adottando un lessico dal sapore verghiano, trasformando banali mansioni casalinghe in vecchi mestieri, ci mancava solo che lamentasse di dover fare anche il cocchiere e la carbonaia». Indignazione ma anche la feroce ironia da parte di utenti e commentatori della Rete.

 

 

Tanto che la senatrice è tornata facendo mea culpa: «Quando si sbaglia ci si scusa - dice - Mi scuso quindi per le parole errate usate in questo momento difficile per dire che senza l'aiuto prezioso di una nostra collaboratrice ho avuto difficoltà». Non solo ad agosto si registrano gaffe della Cirinnà. Anche lo scorso mese, nel corso di un'altra intervista, questa volta al Tg1, la senatrice del Pd aveva scatenato un vero e proprio terremoto, esprimendo delle minacce che ricordano, almeno in parte, quelle che venivano fatte dai funzionari dei regimi totalitari del secolo scorso: «Oggi in Senato è il giorno della verità - aveva detto - abbiamo i nomi e i cognomi di chi vuole modificare questa legge (Ddl Zan, ndr), di chi fa l'occhiolino a Orban, di chi vuole continuare a lasciare persone oggetto di crimini d'odio». Insomma, una vera e propria lista di proscrizione. Un fatto è certo: non è solo la cameriera della Cirinnà, strapagata. Anche la stessa senatrice prende dei bei soldini come parlamentare della Repubblica. Quattro conti: indennità mensile 5,3 milioni di euro, più diaria di 3.500, più 4.180 per rimborso spese di mandato, più 1.650 euro al mese come rimborsi forfettari tra telefoni e trasporti. Totale: 14 milioni e 700 mila circa. Nella sua dichiarazione dei redditi 2020, la senatrice ha dichiarato 105.509 euro. Nella dichiarazione 2013, quando invece ancora non era entrata in Parlamento, il reddito complessivo della Cirinnà era di 31.512 euro.

 

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