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Rave party, Giorgia Meloni umilia la ministra Lamorgese con tre domande: perché deve dimettersi

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Il rave party nel viterbese è finito. Dopo quasi una settimana sotto gli occhi della polizia, senza caschi ma con i cani antidroga, le auto dei partecipanti alla festa abusiva si sono dissolte. Alle ore 11 del 19 agosto il sindaco e la Questura hanno annunciato che l'area era stata "sgomberata". Il bilancio è di un giovane morto, altri in coma etilico e l'allarme contagi resta altissimo.

La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni tuona contro la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. "Dopo 6 giorni - un ragazzo morto affogato, denunce di stupri, ragazzi in overdose e fiumi di droga, persone ricoverate in ospedale, ingenti danni economici e ambientali, rischi sanitari - le migliaia di partecipanti al rave al lago di Mezzano (Viterbo), provenienti da tutta Europa, hanno deciso di andarsene, senza che lo Stato abbia fatto nulla per impedire questo scempio".

Poi le tre domande che umiliano la responsabile del Viminale: "Alcune semplici domande al Ministro dell'Interno Lamorgese: come è stato possibile che un evento del genere si svolgesse? Come è stato possibile che sia durato così tanti giorni, senza che lo Stato facesse sentire subito la sua presenza per ripristinare la legalità? Con quale credibilità lo Stato impone ai cittadini misure di limitazione delle libertà e poi consente eventi di questo tipo, dove l'unica norma è l'illegalità? In un Governo serio il Ministro dell'Interno, per una cosa del genere, sarebbe già stato invitato a dimettersi".

 

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