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Strumento ridicolo se usato all'aperto, Sgarbi affossa il green pass

Giada Oricchio
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Green pass veri e falsi, una parte di ristoratori in rivolta, un’altra favorevole, cittadini divisi sulla misura del Governo Draghi: è caos sul certificato per entrare nei locali al chiuso. E' o no una misura coercitiva “mascherata” per indurre gli irriducibili a vaccinarsi?

Vittorio Sgarbi, parlamentare e storico dell’arte, ospite del programma di Canale 5 “Morning News”, martedì 10 agosto, ha detto la sua senza peli sulla lingua e contraddicendo la conduttrice Simona Branchetti: “No, non trovo che non vada bene. E’ una formula meravigliosa che una donna straordinaria come il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha tirato fuori. Il problema non è il green pass ma come si verifica” e rivela un retroscena: “Ha senso all’interno, ma nessuno all’esterno. Ho fatto notare a Draghi l’assurdità del documento per chi sta fuori, nelle arene, nei teatri all’aperto, negli stadi e lui mi ha detto che avviene perché vogliono che tutti si vaccinino. E’ un pretesto perché chi controlla può essere solo l’autorità preposta, non l’esercente quindi accadrà ben poco. Le persone oneste mostreranno il green pass vero, altrimenti uno falso. I controlli a campione sono irrealistici anche perché la Lamorgese non vuole un atteggiamento poliziesco. Non corre alcun rischio l’esercente e nemmeno chi ha fatto il tranello perché si deve dimostrare che era in malafede. E’ una rete meravigliosa di irresponsabilità”.

 

 

 

 

 

Sgarbi si spinge oltre e randella la misura: “E’ una solenne stupidaggine, serve a difendere il club dei non vaccinati dai vaccinati, è una follia, una formula introdotta per indurre a vaccinarsi senza introdurre l’obbligo vaccinale, una sorta di indulgenza napoletana della Lamorgese le cui difficoltà applicative erano evidenti fin dal decreto. Non è che chiunque può chiederti la carta d’identità e multarti. In realtà è uno strumento di persuasione psicologica, ma dal punto di vista funzionale è grottesco e sbagliato. Ridicolo all’aperto”.

Sul vaccino, il sindaco di Sutri rispolvera l’idea che sia sperimentale fino al 2023: “Lo hanno detto illustri scienziati che fino al 2023 non c’è una certezza della bontà del vaccino, ma un’attenuazione del rischio. Il tema fondamentale è non morire, ma si sta assistendo al paradosso che il vaccinato deve aver paura del non vaccinato e allora a che serve il vaccino?!”. Vittorio Sgarbi difende le libertà altrui, ma conferma di aver avuto il Covid (oltre al cancro) e di aver fatto il vaccino.

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