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“È una bufala pazzesca”, Crisanti doccia fredda sul green pass nei ristoranti

Giorgia Peretti
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Andrea Crisanti è tranchant sul green pass. Il virologo e direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova è ospite nella puntata di lunedì 9 agosto di “In Onda”. Il programma di approfondimento politico dell’access prime time di La 7, condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio apre la trasmissione sul tema del momento: il dibattito sulla certificazione verde. La confusione dilaga sia tra i palazzi, in confusione sulle regole dei locali al chiuso, che tra i cittadini che ancora non hanno ricevuto la propria dose del farmaco anti-covid e nutrono delle incertezze sui vaccini. Il primo a mettere il dubbio sull’evidenza scientifica del green pass è Paolo Mieli, il giornalista esordisce così sulle contraddizioni e i problemi di attuazione della misura: “Sul treno, da settembre, devi mostrare il green pass e la carta d'identità.  A parte i controlli 8 mila persone ma ci vogliono dei tempi lunghissimi, dobbiamo fidarci del green pass e non farla troppo pesante questa storia. Perché si capisce il green pass è stato chiesto per accelerare le vaccinazioni e farne fare di più. Non fiscalizziamoci primo perché ormai abbiamo capito che ancorché vaccinati possiamo prenderci il virus, un sia pure senza venire all'ospedale terapia intensiva ed eventualmente trasmetterlo. Poi perché sarà come l’App Immuni".

 

 

 

 

 

Ad accodarsi al pensiero dell’ex direttore del Corriere della Sera è Andrea Crisanti che conferma con durezza: “Il green pass non è uno strumento di sanità pubblica e che su questo vorrei fare alcune considerazioni perché sento molti politici che dicono: “col green pass creiamo degli ambienti sicuri” questo non è non è vero perché le persone vaccinate si possono infettare addirittura le persone vaccinate con una singola dose possono stare male quindi diciamo che il green pass aumenta la sicurezza nei ristoranti è una bufala pazzesca”. David Parenzo appare disorientato: “ma c’è una maggiore sicurezza!”. “Il Green pass è un incentivo per la vaccinazione, - risponde il virologo- è la vaccinazione che aumenta la sicurezza non il green pass”. Immancabile la domanda cardine di tutti i più scettici dei vaccini: “Non sappiamo quali sono gli effetti a lungo termine”. Crisanti risponde così: “è vero non lo sappiamo ma non sapevamo nemmeno gli effetti a lungo termine degli altri vaccini".

E agli indecisi che chiedono chiarimenti e rassicurazioni in merito al vaccino, il virologo fa sapere: “l’unica cosa è dirlo onestamente. Cioè quando si ha qualche dubbio dire: questa cosa non la so. E sono proprio contente quando uno dice questa cosa, perché si sentono allo stesso livello e quindi capiscono che non è che le persone che fanno ricerche fanno scienza sonore di spocchiosa o fanno parte dell'élite lo so sono persone normali sono persone che lavorano per il bene comune”.

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