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Simonetta Matone al fulmicotone: io nazionalpopolare come la Carrà. Calenda e Gualtieri? Radical chic

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Simonetta Matone, candidata civica prosindaco nel ticket con Enrico Michetti sostenuto dal centrodestra alle elezioni per il sindaco di Roma, considera Carlo Calenda ed Enrico Gualtieri dei "radical chic".  la giudice si definisce invece "nazionalpopolare come Raffaella Carrà", dice in una intervista a La Stampa.

 

In corsa alle comunali di Roma in ticket con Enrico Michetti, è anche capolista della Lega. Perché ha scelto il Carroccio? "Non è che io ho scelto la Lega, è la Lega mi ha fatto questa proposta. Voglio misurarmi con il sistema delle preferenze. In più, in prospettiva, sono molto interessata al progetto di unificazione del centrodestra in un unico soggetto", sostiene con riferimento al partito unico di cui parla Silvio Berlusconi. La campagna elettorale - confida - "è molto stancante, sempre in giro e poi questa mania terrificante dei selfie, ti devi fotografare con chiunque, sperando di non finire in qualche indagine (ride), magari fotografata con qualche capo clan. Ma non si può chiedere il certificato penale prima di fare la foto".

 

Il candidato concorrente che fa più paura a Matone, sostituto procuratore alla Corte d’Appello di Roma, diventata nota come ospite di Porta a Porta, è "l'astensionismo, soprattutto al ballottaggio. Se dovessimo arrivare al secondo turno, mi auguro che chi ha votato per il centrodestra ritorni a votare". Ma chi teme di più tra Raggi, Gualtieri e Calenda? "Non ne temo nessuno perché sono così separati e divisi...". La candidata in ticket con Michetti a Roma fa sapere di essersi vaccinata "subito. I no vax li odio, ho nei loro confronti un rifiuto intellettuale. Per quanto riguarda il green pass, però, trovo complicato delegare i controlli ai gestori dei ristoranti e bar che già hanno sofferto tanto. Ma ci vedo un aspetto positivo: stimola a vaccinarsi".

 

Michetti parla di imperatori e antichi romani. Come farà a convincere i romani di oggi? "Ognuno ha le sue passioni. Mio padre era fissato con la storia romana. Michetti non mi turba nemmeno un po': mio padre era uno che se gli dicevi ’56 dopo Cristo', lui ti dava lo schieramento delle legioni romane", aggiunge Matone. Che poi, a poi a proposito del centrodestra che definisce Calenda e Gualtieri candidati Ztl, aggiunge: "Io sono interclassista. Sono nata all’Aventino, ma mia madre viveva a Testaccio, papà al Trionfale e dopo lunghi anni alla Balduina sono approdata ai Parioli da cui sono andata via e sono andata al Flaminio". Loro "sono radical chic. Molto chic e a volte molto radical". Lei si sente vicina al popolo? "Io sono nazionalpopolare come Raffaella Carrà. Se venisse in vacanza con me vedrebbe che nessuno mi chiama dottoressa, ma 'Ah Simone''".

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