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Premi a chi non licenzia: ecco la riforma degli ammortizzatori sociali. Bonus a chi non ricorre alla cassa integrazione

Filippo Caleri
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Attesa per fine luglio, la bozza di riforma del sistema degli ammortizzatori elaborata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, è arrivata ieri ai sindacati. E la promessa di allargare la rete di sostegno a chi perde il lavoro, nelle linee programmatiche c’è. Nessun lavoratore secondo le intenzioni sarà escluso dal sistema di protezione sociale. Dunque più tutele per le partite Iva, per i per precari, gli stagionali e i lavoratori dello spettacolo che potranno disporre di uno strumento costruito per le loro esigenze. Non solo. La Cassa integrazione sarà erogata a tutti i dipendenti, anche nelle piccole e micro-aziende, mentre arrivano una serie di incentivi, da quelli garantiti per chi assume lavoratori in Cigs agli sconti-premio per chi non fa ricorso per lungo tempo ai sostegni dell’Inps. Tante buone idee anche se di soldi ancora non c’è l’ombra. Se ne parlerà nella legge finanziaria del 2021, dunque le prime cifre si inizieranno a vedere a ottobre, in tempo per la scadenza fissata del blocco dei licenziamenti. Si dovrebbe partire poi con tre anni di transizione, dal 2022 al 2024, con la copertura integrale a carico del bilancio pubblico, per consentire alle piccole realtà di iniziare a contribuire al fondo Inps per pagare la cassa. Per ora circolano solo stime: tra i 6 e i 10 miliardi, necessari a garantire la cassa a tutti i lavoratori, anche quelli nelle aziende da 1 a 5 dipendenti.

 

 

La palla passa dunque al ministro dell’economia Daniele Franco e bisognerà dunque attendere il rientro dalla ferie per capire le reali dimensioni delle cifre in ballo e cioè quando saranno aggiornate le stime di Pil e deficit. Nel frattempo Orlando dovrà definire un accordo con le parti sociali sul progetto che si basa sul cosiddetto «universalismo differenziato» che tenga conto delle dimensioni delle imprese e che dia garanzie di reddito a tutti anche a chi ha un lavoro indipendente o discontinuo. Così per i precari la bozza prevede il potenziamento della Dis-Coll: si innalza la durata massima garantendo un numero di mesi di beneficio pari ai mesi di contribuzione versati; si posticipa la decorrenza del decalage e si riconosce la contribuzione figurativa. Anche la Naspi, l’indennità per chi perde il lavoro, verrebbe rafforzata prevedendo un trattamento di maggior favore per i dipendenti più anziani che più difficilmente ritrovano un impiego. Per gli autonomi arriverebbero maggiori tutele per la maternità e più giorni di malattia. La platea dei beneficiari della Cig, invece, sarebbe estesa a tutti i lavoratori subordinati, e ci sarebbe un aumento del beneficio. Verrebbero anche introdotte due nuove causali la «prospettata cessazione dell'attività» e «liquidazione giudiziale» oltre a specificare che la riorganizzazione aziendale potrà chiesta anche nel caso di «processi di transizione». Verrebbe anche rafforzato il contratto di solidarietà ed esteso ulteriormente il contratto di espansione. La cassa in deroga sarebbe superata con la creazione di un Fondo emergenziale intersettoriale, finanziato con un contributo a carico dei fondi bilaterali. Una specifica attenzione è rivolta ai lavoratori autonomi, per i quali è stata avviata l’Iscro. Il governo intende monitorarne l’efficacia e valutarne eventualmente l’adozione in via strutturale. Nel frattempo si introducono tutele in caso di maternità e vengono riconosciuti ai professionisti a basso reddito giorni di malattia aggiuntivi.

 

 

Tra le novità, un meccanismo di premialità che prevede una riduzione della contribuzione addizionale in caso di mancato ricorso ai trattamenti di integrazione salariale per un tempo significativo. Inoltre, ai datori di lavoro che assumono lavoratori sospesi in Cigs per prospettata cessazione è riconosciuto un incentivo economico, oltre alla possibilità di stipulare contratti di apprendistato professionalizzante senza limiti di età; viene introdotto inoltre un contributo monetario a favore degli stessi lavoratori sospesi per prospettata cessazione qualora costituiscano una cooperativa a seguito di un’operazione di acquisto da parte delle maestranze (il workers buyout). La bozza prevede anche il rafforzamento del contratto di solidarietà, con incentivi economici e l’aumento delle percentuali di riduzione dell’orario di lavoro. In campo anche l’estensione del campo di applicazione della Cigo e l’estensione della Cigs. Altra novità, è l’ulteriore estensione del contratto di espansione alle imprese di minore dimensione (prorogato fino al 2026), l’azzeramento dei contatori Cigo e Cigs. Il documento prevede poi strumenti di protezione sociale ad hoc per i lavoratori dello spettacolo, che tengono conto del carattere strutturalmente discontinuo delle loro prestazioni. Per i professionisti, vi è l’estensione dell’equo compenso in tutti i bandi e le selezioni indette dalla Pa e per tutte le opere e i servizi professionali connessi alla realizzazione dei progetti collegati all’attuazione del Pnrr.

 

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