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Per affrontare il Semestre bianco Pier Ferdinando Casini si allena a Via del Corso

Gianfranco Ferroni
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Via del Corso, una tranquilla tarda mattinata caratterizzata dal caldo: la strada romana è divisa in due, guardando verso piazza Venezia chi cerca l’ombra sta a sinistra, mentre gli amanti del sole, pochi visto che quasi tutti i passanti indossano giacca e cravatta avendo come meta i palazzi della politica, si mettono a destra. All’improvviso, sul lato sinistro, poco dopo largo Goldoni, da dietro ecco che arriva una voce tonante che urla «sono offeso, sono offeso». È riconoscibilissima, si tratta di quella appartenente all’ugola di Pier Ferdinando Casini (foto a sinistra). Sorpassa il sottoscritto a destra, con una falcata da runner: ma la notizia è che Casini indossa un abbigliamento da perfetto corridore. Scarpe tecniche da atleta, calzoncini corti, maglietta da maratoneta «vintage» e cappellino rosso con visiera, l’ex presidente della Camera dei deputati sperpera la sua capacità oratoria al cellulare, ripetendo «sono offeso, sono offeso». Chi se lo ritrova davanti non crede ai propri occhi e dice «ma è proprio Casini quello lì?», non avendo mai ammirato l’eterno democristiano in costume da sportivo. Si, era lui. Quella del semestre bianco sarà una lunga corsa, servirà un fisico bestiale.

 

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