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Quel post malandrino della Cirinnà scatena la Renzofobia sulla legge Zan

Francesco Storace
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Già il clima politico sulla legge Zan è incandescente, prova ne sia che la proposta di sospendere il dibattito in Senato è stata respinta per un solo voto. Figuriamoci se poi ci si mette pure Monica Cirinnà con i suoi post piromani. La senatrice Pd ha pubblicato un video sui social per denunciare l’”amore” tra renziani e Salvini, una variante pittoresca delle forme di sentimento che pure il disegno di legge Zan vorrebbe tutelare.

Ma in quel caso non si può. La Cirinnà censura gli applausi del capogruppo di Italia Viva Davide Faraone e dei suoi colleghi ad alcuni passaggi del discorso di ieri di Matteo Salvini. Guai! “La senatrice Monica Cirinnà ha pubblicato un video fatto col suo telefonino rendendomi oggetto di una lapidazione sui social”, ha protestato a Palazzo Madama Faraone, sottolineando che “le riprese in Aula non possono essere fatte” e chiedendo l’intervento della presidente, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

 

 

 

 

 

Immediato il sostegno della Lega: “Volevo esprimere la mia solidarietà al collega – ha detto prendendo la parola Alberto Bagnai – e dirgli "benvenuto nel mio mondo", perché chi si esprime nel dibattito social prima o poi è oggetto di linciaggio”.
E meno male che la legge di cui si discute vuole tutelare le minoranze. Tranne quella renziana. Renzofobia, potremmo definirla. E’ la conferma ulteriore di quanta ipocrisia c’è attorno a questa proposta di legge che divide il Paese e il Parlamento. Non sappiamo se il fine della Cirinnà fosse ironico, ma certo è che ha scatenato una valanga di odio social contro la pattuglia di senatori renziani e il loro leader. Coerenza dove sei?

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