Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ddl Zan, usano una legge contro l'odio per bastonare Renzi

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

A sinistra quando si odiano fanno sul serio. È impressionante la sequela di gentilezze riservate a Matteo Renzi e al suo partito per la posizione sulla legge Zan. Una legge definita contro l’odio ha sprigionato invece tantissimo odio contro l’ex premier.

E tutto questo è abbastanza significativo. Perché non c’è una sola forza politica che sostenga le «ragioni» di chi pensa che essere omosessuale rappresenti un’onta da punire con la violenza. Non c’è una sola forza politica che neghi il dovere di intervenire con sanzioni adeguate. Ma ci sono posizioni distanti, sulla proposta di legge dell’onorevole Alessandro Zan, che radicalizzano il confronto. Il timore sul diritto alle opinioni; il tema delicato dell’identità di genere; addirittura il coinvolgimento dei minori a scuola; rappresentano questioni di indubbia delicatezza. Ma la furia ideologica di certa sinistra rischia - quella sì - di negare una legge a tutela degli omosessuali. Il contrario di quel che si dice.

Ed ecco che un politico navigato come l’ex premier fiuta il pericolo di non avere alcuna legge se prevale il muro contro muro e propone un’intesa tra destra e sinistra. Viene iscritto anche lui nel registro nero delle forze oscure della reazione in agguato, con tanto di epiteti indicibili. Monica Cirinnà arriva addirittura - con una battuta di indubbia perfidia - a suggerire suicidi dal ponte di Ariccia che, ahinoi, nella sua storia ha conosciuto tragedie del genere e in quantità notevole per la sua altezza da terra.

Aldilà di un post, resta una marea di insulti che restano inspiegabili, soprattutto nei riguardi di un ex presidente del Consiglio che all’epoca non esitò a mettere la fiducia sulla contestatissima legge in tema di diritti civili. Non insensibile, dunque. Un fedelissimo di Renzi, Luciano Nobili, parla esplicitamente di «odio», «che si spiega solo con la loro incapacità». La loro, quella di chi non capisce come e cosa sono i numeri parlamentari a voto segreto. E si distinguono, assieme alla durezza dei toni del Pd in uno sfoggio di cattiveria inaudita, i cinque stelle, che poi quella legge sui diritti civili invece non vollero votarla.

 

 

 

 

 

Certo ora c’è Lello Ciampolillo, che dichiara di essere pronto a sostituire Renzi al Senato per votare la Zan. Ma la cabala non aiuta: le prodezze del senatore più canzonato della terra non aiutarono Giuseppe Conte a tenere in vita il suo secondo governo. L’idea di sostituire Renzi con Ciampolillo non porta decisamente bene. Anatemi dalla galassia rossa: «Italia Viva sui diritti non vada a braccetto con Salvini e Orban», urla Alessandra Moretti, mentre diverte Zan che giura di avere «i brividi se penso ad un accordo Renzi Salvini». Poi, per non farsi mancare nulla, le nuove icone della sinistra, Fedez e madame Ferragni, con altri insulti nei confronti del leader di Italia Viva.

Domanda per tutti: ma in questo paese non si può più discutere in Parlamento? È già stato abolito quel Senato che Renzi voleva cancellare e tutti gli altri no? Serve solo a garantire stipendi? Domanda per la sinistra: ma voi gli omosessuali li volete garantire o ve ne servite per piazzare una bandierina contro il nemico? E infine: come fate a dire di volere una legge contro l’odio quando scatenate il linciaggio contro chi propone appena quattro emendamenti?

In realtà, si prepara la grande sceneggiata. Al primo voto segreto nell’aula di Palazzo Madama con la bocciatura di commi e articoli della legge Zan, il Pd ha già pronti i comunicati contro Renzi. Italia Viva manderà alle agenzie quelli contro i Cinque stelle accusando loro di aver affossato la legge, e i pentastellati pronti a replicare «e allora il Pd»? E c’è ancora chi crede a questa politica fasulla, fatta di slogan e bugie. A sinistra c’è solo una guerra di posizionamento gli uni contro gli altri armati. E non si rendono conto – e nemmeno Chiara Ferragni – che sono proprio questi politici che fanno solo «battaglie» di bandiera a fare schifo. Matteo Renzi non è certo uno dei nostri beniamini, ma ha posto la questione, seria, del come si può approvare o meno una legge così controversa. Non vogliono parlarne. Preferiscono menare.

Dai blog