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M5S. Beppe Grillo sbugiarda Conte: lo scontro finale nel MoVimento

Gaetano Mineo
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Dice di «stare uniti se possiamo». Ma come sua consuetudine, irrompe con un ulteriore video per smontare, punto per punto, ciò che l'ex premier, Giuseppe Conte, ha narrato nel corso della sua conferenza stampa imbastita per "scippare" a Beppe Grillo il Movimento 5 Stelle. «Sento delle dichiarazione che mi fanno anche male...» dice il comico genovese, sferrando il primo colpo contro l'ex premier. «Mi è arrivata la bozza» dello statuto «ed era una roba che metteva al centro lui (Giuseppe Conte, ndr). Forse aveva frainteso perché era da tenere presente quello che avevano deciso gli iscritti negli stati generali. Avevano detto proprio di fare una distribuzione dei poteri...».

Tradotto: sono io il padre padrone o tu? Al di là di come andrà a finire la telenovela pentastellata, il comico in queste quarantott' ore s' è ripresa la scena, dimostrando, proprio in particolare a Conte, che l'unico leader del movimento lui. E così per spazzare ogni dubbio, Grillo parte dall'hotel Forum dove «ci siamo visti tutti insieme con Conte e gli abbiamo dato incarico di rifare il Movimento, avevamo bisogno di lui, era una cosa concordata», spiega. «Gli ho detto vedi se ti va bene il nostro statuto - prosegue il racconto di Grillo - quello che ti va male quello che non ti piace lo cambiamo e ci sentiamo». Dopo l'incontro in hotel «non ho più sentito nessuno». Di conseguenza, non parla solo di Conte. Una sorta di ammutinamento da parte dei presenti all'incontro in hotel. E già Grillo sente puzza di bruciato. «Non sentivo nulla, e ho detto: "C'è qualcosa di strano"».

E ancora: «A maggio lo chiamo e non si fa trovare, e comincio a sentire anche il peso di questa cosa: lo statuto, lo statuto, lo statuto. Insomma, se non ti fidi di me, fallo vedere ai parlamentari, a qualcuno. Sono rimasto anche in imbarazzo ad essere l'unico depositario di qualche sprazzo di statutino». Poi torna a colpire l'ex avvocato del popolo. «Della carta dei valori ho visto solo una bozza. Del codice etico non abbiamo mai parlato, della transizione 2050 forse se ne era anche dimenticato». Smonta la tesi contiana puntellando che «ho solo chiesto la garanzia di avere la struttura del garante identica alla struttura che c'adesso». Grillo precisa che «fino all'ultimo abbiamo fatto una trattativa».

Nei confronti dell'ex premier, racconta ancora Grillo nei sei minuti e mezzo di video, «ho agito come dovevo agire, con il mio cuore...: non sono il padre padrone del Movimento, sono il pap à del Movimento». E chiude con un appello: «Cercate di stare uniti. Poi se qualcuno vorrà fare una scelta diversa la farà in tuna coscienza». Non s' è fatta attendere la replica di Conte. «Io ho sempre rispettato e continued) a rispettare Beppe Grillo. Gli chiedo solo una cosa pubblicamente: di non dire falsità sul mio conto e sul mio operato». E snocciola: «Ha chiesto (Grillo, ndr) più che una diarchia politica guando viene domandata la rappresentanza internazionale, il coordinamento della comunicazione di condividere tutte le scelte degli organi politici e guando finanche chiesto di poter concordare e dunque autorizzare i contratti allo staff di segreteria». E minaccia: «Abbiamo una fittissima corrispondenza documentale».

Scontro aperto anche tra Grillo e Vito Crimi in relazione al voto sulla piattaforma per eleggere i nuovi organi del movimento. «Il voto, non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau - sbotta Crimi - poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento». Crimi appare a un passo dall'addio al M5s: «Manterrò le mie funzioni per il tempo utile a consentire gli adempimenti necessari allo svolgimento delle prossime consultazioni». Quanto basta per scatenare l'uragano Grillo. «Solo dopo aver modificato lo statuto attraverso una votazione su Rousseau saremo liberi di usare una nuova piattaforma - tuona il comico a Crimi -. Ti invito ad autorizzare, entro e non oltre le prossime 24 ore, la Piattaforma Rousseau al trattamento dei dati». Viceversa, «sarai ritenuto direttamente e personalmente responsabile per ogni conseguenza dannosa dovesse occorrere al MoVimento (azioni di annullamento voto, azioni risarcitorie...) per le scelte contrarie allo statuto che dovessi operare». È solo l'inizio.

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