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Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega ai ferri corti ovunque. Scontro totale sui candidati sindaco

Daniele Di Mario
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Il centrodestra cerca faticosamente l'unità, con Forza Italia e Lega che cercano di costruire quel partito unico di cui Fratelli d'Italia non vuol neppure sentir parlare. Ma le difficoltà della coalizione non riguardano solo la sua architettura politica. Sui territori distinguo e divisioni sono all'ordine del giorno, a partire dalla scelta dei candidati sindaco per le prossime elezioni amministrative d'autunno. Il Lazio resta un risiko inestricabile, con alleanze variabili a seconda dei Comuni, rivalità, litigi, difficoltà a trovare la sintesi sul tavolo regionale, tanto che ormai il «caso-Lazio» è diventata materia nazionale. Il primo nodo da sciogliere, archiviata Roma con la decisione di puntare sul tandem Enrico Michetti-Simonetta Matone, resta Latina, l'unico capoluogo di provincia che andrà al voto nel Lazio quest'anno.

 

 

I vertici regionali avevano tempo fino ad oggi per trovare una sintesi, pena l'avocazione del potere decisionale al tavolo nazionale. Ovviamente la decisione non s' è trovata. La Lega continua a rivendicare per sé la scelta del candidato sindaco di Latina, con gli alleati tendenzialmente disponibili. Ma la quadra sul nome non si trova. Il segretario regionale del Carroccio Claudio Durigon continua a puntare su Giovanna Miele, profilo però bocciato tanto da Fratelli d'Italia quanto da Forza Italia. Anche il nome dell'ex prefetto Alfonso Pironti non mette d'accordo il centrodestra, così come più d'una riserva viene espressa sulla ricandidatura dell'ex sindaco Vincenzo Zaccheo, comunque intenzionato a ripresentarsi. Con le candidature politiche al momento scartate (inclusa quella dell'eurodeputato leghista Matteo Adinolfi), rispunta anche il nome dell'avvocato Gianni Lauretti, già presidente dell'Ordine forense pontino. Lo stallo su Latina provoca ricadute anche nella vicina Cisterna, dove la partita sembrava chiusa con la candidatura a sindaco in quota Lega di Pierluigi Di Cori (ex FI, già presidente del Consiglio comunale), ma rimessa in discussione da Fratelli d'Italia, che ripropone invece l'ex vice sindaco Vittorio Sambucci. Rumors interni alla coalizione parlano di un avvicinamento nelle ultime ore di Forza Italia sul candidato proposto da FdI.

 

 

Situazione ancora più spaccata nel Sud-Pontino. A Formia il centrodestra si divide. I candidati sindaco sindaco sono Amato La Mura, medico sostenuto da un'alleanza trasversale che va dalla Lega a parte del Pd (a partire dall'ex sindaco Sandro Bartolomeo); Gianluca Taddeo (consigliere uscente e più votato in FI), appoggiato da Forza Italia e Fratelli d'Italia; Luca Migliozzi (segretario Pd locale) e sostenuto anche da Demos, Formia città in comune, Sinistra Italiana, Articolo Uno e Incontri & Confronti; Paola Villa (sindaco uscente) portata da pezzi della sinistra radicale e dal M55. Occhio anche all'ex deputato Gianfranco Conte (ex Pdl-FI ed ex presidente commissione Finanze Camera 2008-2013) che potrebbe candidarsi autonomamente frammentando il quadro del centrodestra. A Minturno i candidati sindaco sono tre. Gerardo Stefanelli, primo cittadino uscente sostenuto da Italia Viva, Partito democratico e Forza Italia (anche se voci degli ultimi giorni darebbero i Dem rischio scissione); Pino D'Amici appoggiato da Fratelli d'Italia; Massimo Moni voluto dalla Lega. Le divisioni in provincia di Latina rischiano poi di rimettere in discussione la candidatura di Giuseppe Ruggeri a Sora, dove la partita sembrava chiusa sul medico proposto da FdI ma ancora manca l'ufficializzazione. Caos anche in provincia di Roma dove, per quanto riguarda i Comuni sopra i 15mila abitanti, si è chiuso l'accordo all'interno del centrodestra solo a Bracciano, dove si ricandiderà l'uscente Armando Tondinelli. A Frascati dovrebbe spuntarla Claudio Fori (FI), anche se l'iniziale accordo era stato trovato sul fratello Mario, questione che ha fatto storcere il naso a FdI.

Ma la partita più complicata riguarda Marino, dove si contendono la candidatura Stefano Cecchi e l'avvocato Gabriella De Felice. Sul primo FdI, FI e Lega avevano trovato un'intesa, ma senza contemplare Cambiamo (ora Coraggio Italia) rappresentata a Marino da Adriano Palozzi, consigliere regionale, per dieci anni sindaco più votato della città e responsabile organizzativo del partito di Toti, in quanto tale, membro fisso del tavolo nazionale di coalizione. Cecchi non è però in grado di garantire la tenuta della coalizione, perché la presenza di Coraggio Italia finirebbe per spaccare il fronte civico a suo sostegno unito più contro Palozzi che sui programmi. Ma il tavolo nazionale e regionale del centrodestra è stato chiaro: via libera alla candidatura di Cecchi solo in caso di coalizione unita. Condizione che provocato di fatto lo stallo e l'impossibilità di procedere sul candidato. Cambiamo chiede quindi di convergere sulla civica De Felice. Con la Lega che ha preteso la candidatura di Eugenia Federici a Mentana (al posto della civica Fiorella Di Natale), il segretario provinciale di FdI Marco Silvestroni si è fatto carico di assumere la responsabilità di trovare una soluzione in accordo con Cambiamo-Coraggio Italia che tenga unito tutto il centrodestra. Ma lo scorso fine settimana un comunicato della Lega ha annunciato la candidatura di Cecchi, accusando FdI di aver scaricato il candidato sindaco e di non rispettare i patti. Cambiamo e FdI hanno reagito parlando di inspiegabile fuga in vanti. Un fulmine a ciel sereno a trattativa ancora in corso che risente delle tensioni regionali e che ha rimesso in discussione anche Frascati e Mentana. Oggi il tavolo regionale tornerà a riunirsi. Alla faccia del partito unico.

 

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