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Centrodestra all'ora della verità tra federazione, candidati e Copasir

Carlo Solimene
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Tutto (o quasi) in un giorno. Il centrodestra prova ad affrontare e sciogliere tutti i nodi che ne hanno segnato il cammino negli ultimi mesi, spesso mettendo a dura prova le ragioni dell'alleanza. E così nel primo pomeriggio di oggi sono in programma due appuntamenti forse decisivi per superare lo stallo che ha paralizzato tanto la questione del Copasir che quella delle candidature per le Amministrative. Ma va avanti anche la trattativa per la federazione di Lega e Forza Italia. quest'ultimo l'argomento che più scalda i conciliaboli tra i parlamentari. Nonostante l'aperta contrarietà di una fetta di Forza Italia - da Carfagna a Gelmini per arrivare a Giacomoni - Silvio Berlusconi sembra determinato ad andare avanti nel progetto di unire i destini del suo partito a quelli della Lega di Salvini. Nell'ultima telefonata tra i due, andata in scena lunedì, si sarebbe convenuto di non procedere ad accelerazioni improvvise per evitare di «scioccare» i più scettici. Ma al tempo stesso, nessun passo indietro sarà fatto. Il compromesso individuato sarebbe quello di partire dalla scelta di uno speaker comune in Parlamento e dalla presentazione di progetti di legge condivisi. L'unione dei gruppi, invece, non ci sarebbe ancora, anche per non sacrificare la poltrona di nessun capogruppo e non rinunciare ai finanziamenti che l'avere un gruppo proprio comporta. Ma sarebbe solo rimandata di alcuni mesi. E Berlusconi è convinto di poter convincere a poco a poco anche i più restii dei suoi. Magari con una missione romana nelle prossime settimane - medici permettendo - e ricordando come fu lui in prima persona a lanciare l'ipotesi della federazione, già due anni fa.

 

 

Ad Arcore si respira così tanto ottimismo che l'ex premier sarebbe convinto di poter coinvolgere nel medio periodo anche Fratelli d'Italia, con la Meloni che però al momento sembra del tutto disinteressata al progetto. E non solo perché, essendo al momento all'opposizione, sarebbe di fatto impraticabile. «Ho chiesto per prima di convocare il tavolo, loro hanno detto che preferivano prima fare la riunione per questa federazione, che mi pare sia prevista per domani (oggi, ndr), e che ci saremmo visti successivamente. Credo che oggi scegliere dei candidati sindaco e partire con la campagna elettorale sia oggettivamente una priorità» ha detto ieri sera la Meloni. E gli alleati, alla fine, l'hanno accontentata. È stata fissata per questo pomeriggio alle 14.30 la riunione che dovrebbe scrivere la parola fine sulla querelle delle candidature, per lo meno per quanto riguarda le Comunali di Roma e Milano. Vi parteciperanno, oltre a Salvini, Meloni e Tajani, anche i rappresentanti dei «piccoli» Noi con l'Italia e Coraggio Italia. Per la Capitale il nome caldo resta quello dell'avvocato Enrico Michetti, sponsorizzato proprio dalla leader di Fratelli d'Italia, seguito dal magistrato Simonetta Matone, «preferita» da Lega e Forza Italia.

 

 

Che sia possibile la schiarita lo si evince anche dal probabile epilogo della querelle sulla presidenza del Copasir. Mezz'ora prima del vertice sulle Comunali, alle 14, si riunirà infatti il Comitato per il controllo del Servizi segreti e si procederà alla votazione per sostituire il dimissionario Raffaele Volpi. Il vicepresidente Adolfo Urso di Fratelli d'Italia, che ha convocato l'organo dopo il via libera di Fico e Casellati, non dovrebbe avere problemi a essere eletto avendo ottenuto l'endorsement ufficiale anche di Forza Italia, M5s e Pd. Ma le incomprensioni con la Lega non sono state completamente appianate, visto che Salvini ha confermato le dimissioni dei suoi due uomini nel comitato e continua a contestarne la composizione. Come che sia, una pagina non proprio edificante per il centrodestra verrà chiusa. E, con essa, verrà rimosso uno dei motivi di incomunicabilità tra i leader ne li ultimi mesi. Una nube in meno in un cielo che va rasserenandosi.

 

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