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Di Maio dovrebbe fare un passo indietro, la Lezzi spiana il M5s

Giorgia Peretti
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Si discute sul MoVimento 5 stelle nella puntata di sabato 5 giugno di Coffee Break. Il talk mattutino sotto la conduzione di Andrea Pancani ospita la senatrice Barbara Lezzi, ormai ex grillina. Un’intervista a tu per tu in cui non sono certo mancare le stoccate per la rinascita del partito di Beppe Grillo. La Lezzi sembra essersi tolta qualche sassolino dalla scarpa iniziando col commentare le scuse pubbliche di Luigi Di Maio sul caso di Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi, indagato, carcerato e poi assolto. “Ha fatto bene? No, perché bisogna rivendicare il coraggio che il M5s aveva. Se davvero Di Maio pensa di aver aizzato la gogna verso una persona, forse le scuse neanche bastano. La gogna è una cosa molto seria, dovrebbe dire: io non sono in grado di gestire queste cose, la mia comunicazione allora faccio un passo indietro".

 

 

 

Quanto è amareggiata del cambiamento che ha visto nei cinquestelle?, chiede Pancani. “Io lo sono molto, perché ero nel M5s da prima che nascesse quando si cercava di fare politica da fuori dei palazzi. Io sono molto affezionata all’idea e al movimento, lo rispetto come rispetto quella che loro definiscono “evoluzione” che secondo me non lo è stato”, risponde la Lezzi. L’ex grillina ha poi spiegato le ragioni per cui questa evoluzione non è stata positiva per la crescita del partito: “Anche nel caso della fiducia a Draghi, io in passato non ho approvato tante delle loro scelte, questa era veramente radicale e insuperabile. Non solo si andava al governo con la Lega e Renzi che avevano tradito ma anche con il Partito Democratico che a mio avviso non ha difeso come avrebbe potuto il governo Conte e infine anche con Berlusconi...per me è inaccettabile. Avrei voluto si potesse discutere meglio, in maniera più approfondita ma il capo politico “perpetuo” - si riferisce a Vito Crimi - ha preferito minacciare con le sanzioni e le espulsioni per poi portarle avanti”.

 

 

 

"Quando si sta al governo si matura si capiscono molte cose", pizzica il conduttore. La Lezzi si accende: “No non è così, perché altrimenti qui significa che si governa per inerzia si governa tutti uguali: destra – sinistra. Ci sono delle scelte che si devono fare e prendere, ci sono dei “no” che si devono dire. Abbiamo fatto delle cose che abbiamo detto in campagna elettorale, alcune altre no però non perché si è maturato all’improvviso un’idea diversa”. Dunque, è un partito che deve restare all’opposizione, stando a come lei lo configura, sottolinea Pancani. “È un partito che deve governare, non è costretto a restare all’opposizione, ci sono dei principi che devono governare una forza politica e quando a questi si rinuncia in maniera sistematica, uno dopo l’altro come si è fatto dando il via a questo governo, si diventa come tutti gli altri partiti disposti a tutto pur di esserci e governare", chiosa la Lezzi

 

 

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