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Niente scorta nonostante la fatwa. Sbai in pericolo, Fratelli d'Italia accusa la Lamorgese

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Due pesi e due misure nella gestione delle scorte. “Attivare immediatamente misure di protezione e sicurezza nei confronti di Souad Sbai e del giudice che ha emesso la condanna nei confronti di Bouchta El Allam, detenuto marocchino e imam nel carcere di San Michele ad Alessandria” è quanto chiede Fratelli d'Italia al Ministro Lamorgese, con un'interrogazione a prima firma Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma di FdI, depositata in Senato.

 

 

“Bouchta El Allam, intercettato in carcere, nei suoi sermoni ha invitato i suoi seguaci alla Jihad, al compimento di atti terroristici contro il Vaticano, Israele, le autorità italiane. Oltre ad esortare alla decapitazione di Souad Sbai, presidente del Centro studi Averroè e da sempre in prima linea nella denuncia e nella lotta contro l'estremismo islamista. Il pericolo è stato ritenuto talmente concreto e attuale che le autorità hanno disposto un'ulteriore misura cautelare nei confronti di El Allam. Ci aspettiamo, direi pretendiamo, che il ministro Lamorgese proceda immediatamente con l'attivazione di quei meccanismi di protezione che in altre occasioni sono stati concessi a seguito di minacce generiche e meno circostanziate di quelle rivolte verso Souad Sbai. Da tempo come FdI chiediamo di porre la massima attenzione al proselitismo islamista all'interno delle carceri. Questa è l'ennesima riprova di quando il pericolo sia attuale e di quanto sia urgente che la politica se ne faccia carico, per estirparlo alla radice e per evitare rischi alla sicurezza dell’Italia" conclude Fazzolari, che ha voluto evidenziare il diverso comportamento della Lamorgese, più rapida ad assegnare scorte a chi è minacciato da estremisti di destra.

 

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