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Nel decreto Sostegni bis tornano gli incentivi auto

Leonardo Ventura
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Ultime ore per definire il decreto Sostegni bis il cui testo è arrivato a più di cento articoli. L’obiettivo è quello di garantire un pacchetto di misure, interventi e contributi a fondo perduto da destinare alle attività danneggiate dall’emergenza sanitaria. Tuttavia ci sono delle novità che stanno assorbendo l’attenzione dei partiti per quello che, secondo quanto ha affermato il presidente Draghi, dovrebbe essere l’ultimo provvedimento che soccorre famiglie e imprese.

Complessivamente sono stati stanziati 40 miliardi, cui bisogna aggiungere i 23 previsti dalla legge di bilancio. Le ultime modifiche riguardano il settore dell’auto, con un nuovo giro di incentivi che riguarderebbe anche i propulsori a benzina e diesel di ultima generazione. La modifica, però, potrebbe non entrare nel testo base, ma lasciata al Parlamento. Per queste variazioni le Camere - chiuso con il voto finale di Montecitorio l’esame del decreto Sostegni uno del governo Conte - dovrebbero avere a disposizione 800 milioni.

Oltre metà dei 40 miliardi disponibili andrà alle aziende tra contributi a fondo perduto, crediti di imposta per gli affitti, sconti Tari e sostegno della liquidità. La prima novità del nuovo decreto è relativa alla modalità di calcolo dei contributi a fondo perduto. La seconda riguarda l’introduzione, in previsione del progressivo sblocco dei licenziamenti, di un pacchetto di interventi in favore dell’occupazione cui sono destinati tra i 4 e i 5 miliardi. Gli interventi più importanti riguardano la decontribuzione per le nuove assunzioni o rientri dalla cassa integrazione. In particolare, allo studio ci sono i contratti a tempo indeterminato legati alla formazione, che beneficeranno di uno sgravio del 100%, i contratti di solidarietà, i sostegni al turismo, il potenziamento del contratto di espansione alle imprese con più di 100 dipendenti. Per chi perde il lavoro è previsto l’intervento per sostenere la Naspi e il prolungamento per quattro mesi del Reddito di emergenza, insieme alla proroga di sei mesi della cassa per cessazione dell’attività.

 

 

 

Per quanto riguarda i ristori, si tratta di 18 miliardi di indennizzi destinati a imprese e soprattutto alle partite Iva che avevano lamentato di essere state dimenticate dalle precedenti misure. Oltre al meccanismo consueto (sostegno automatico sulla base della perdita di fatturato), il nuovo intervento introduce la possibilità per imprese e partite iva di optare per il contributo a fondo perduto calcolato tenendo conto dei costi fissi e dei risultati d’esercizio. Nel caso l’impresa scelga questa soluzione un meccanismo perequativo, parametrato all’andamento dell’attività, indicherà il valore dell’indennizzo, con un conguaglio a fine anno in base ai dati di bilancio.

Nell’elenco degli interventi predisposti nelle ultime ore è previsto uno stanziamento di 2-3 miliardi per la sanità. Serviranno a coprire le esigenze del commissario Figliuolo (1,5 miliardi), smaltimento delle liste di attesa (500 milioni), fondi per vaccini e ricerca, ma anche per istituire il nuovo codice di esenzione dal ticket per il monitoraggio di chi è stato ricoverato dopo il contagio. In arrivo anche lo stop, fino al 30 giugno, per le cartelle esattoriali. I giovani saranno al centro dell’attenzione con norme a favore dell’acquisto della prima casa. Le famiglie in difficoltà potranno beneficiare di altri 500 milioni di cui disporranno i sindaci per aiuti con buoni spesa e affitti. La norma per salvare i Comuni a rischio dissesto potrebbe essere inserita nel corso dell’iter parlamentare.

 

 

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