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Bonus genitori separati, Anfi protesta: "Aiuto marginale, non risolve il problema. Serve una riforma del diritto di famiglia"

Massimiliano Gobbi
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Dopo l'assegno unico e il bonus baby sitter, arriva un nuovo aiuto per le famiglie. Con il dl Sostegni è stato approvato un bonus, finanziato per ben 10 milioni di euro, rivolto ai genitori separati o divorziati in difficoltà economiche che hanno “cessato, ridotto o sospeso la loro attività lavorativa” a causa del Covid. Un'iniziativa che servirà a garantire la continuità dell’assegno di mantenimento fino a un massimo di 800 euro al mese.


Destinatari tutti i genitori separati o divorziati che, a causa dell’emergenza sanitaria, si trovano in condizioni di difficoltà e non possono provvedere al proprio obbligo. Il decreto attuativo del fondo dovrebbe essere emanato entro circa due mesi dall’entrata in vigore. Il via libera potrebbe arrivare nei prossimi giorni o, comunque, entro fine maggio. Per i criteri e le modalità di erogazione dei contributi bisognerà attendere il decreto del presidente del Consiglio, di concerto con il ministro dell’Economia.


«Il bonus per genitori separati è una goccia nell'oceano - commenta l'avvocato Carlo Ioppoli, presidente dell'ANFI, Associazione Nazionale Familiaristi Italiani - si tratta di un aiuto marginale e temporaneo che non risolve concretamente il problema. Sarebbe molto più opportuno, invece, che si operasse una vera e autentica riforma del diritto di famiglia in modo da garantire una parità di tempi di frequentazione con i figli e un mantenimento diretto, solo così sarà possibile aiutare concretamente le famiglie in difficoltà».

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