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I 5Stelle si attaccano a Battiato per colpire Salvini. "Cosa twittava nel 2013..." ma fanno una figuraccia

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Si attaccano a tutto pur di andare contro Matteo Salvini e dare una scossa ai sondaggi che vedono il Movimento 5 Stelle in caduta libera da settimane. L'ultima trovata dei grillini è di Stefano Buffagni che mette a paragone il tweet che il leader della Lega ha dedicato alla morte di Franco Battiato con un vecchio post molto critico che definiva il cantautore un "grande Artista ma piccolo Uomo".

 

L'obiettivo del 5Stelle è chiero: sottolineare la contraddizione tra il post di oggi "'Perché sei un essere speciale ed io, avrò cura di te...’ Una preghiera, un ricordo e una canzone per il grande maestro, Franco Battiato" e quello del 2013 per motivi elettorali. Peccato che allora reazioni simili nei confronti di Battiato vennero da diverse parti del Parlamento - persino da Laura Boldrini! - e questo per la natura delle dichiarazioni del maestro. 

 

 

 

La polemica era nata per le parole di Battiato durante un incontro al Parlamento europeo mentre era assessore al Turismo della Regione Sicilia con la giunta di Rosario Crocetta. "Ci sono tr**e in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino", è la frase choc pronunciata a Bruxelles che fece saltare sulla sedia anche molti fan. Il cantautore in seguito disse che si trattava di parole non contro le donne, ma l'epiteto volgare era indirizzato anche ai politici maschi, ma la frittata era ormai fatta tanto che perse anche la carica di assessore. 

La Boldrini, allora neopresidente della Camera, bollò l'uscita come "parole volgari e offensive. Respingo nel modo più fermo l'insulto che arriva da Battiato alla dignità del Parlamento", diceva la Boldrini che non ha (ancora) parlato della scomparsa del cantautore siciliano: "Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato, peraltro impegnato ora in un'esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari. Da presidente della Camera e da donna respingo nel modo più fermo l'insulto che da lui arriva alla dignità del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni così indiscriminatamente offensive. La critica alle manchevolezze della politica e delle istituzioni può essere anche durissima, ma non deve mai superare il confine che la separa dall'oltraggio". Una condanna anche pià dura di quella di Salvini. 

 

"Non rientra nelle nostre competenze muovere passi in un certo modo, ma senz'altro esprimeremo il nostro disagio presso il governatore della Sicilia per le frasi dell'assessore", aveva detto Pietro Grasso allora presidente del Senato mentre la allora ministra del Lavoro Elsa Fornero: "Le parole pronunciate dall'assessore Franco Battiato offendono le istituzioni e tutte le donne italiane". Il Movimento 5 Stelle era appena sbarcato in Parlamento. 

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