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La sinistra se la prende con se stessa, Santanché smaschera l'autogol di Conte & co.

Giorgia Peretti
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Il monologo di Fedez del Primo Maggio risuona anche negli studi de L’Aria che tira, il programma di approfondimento mattutino sotto la conduzione di Myrta Merlino su La 7. Nella puntata del 3 maggio il tema principe del primo blocco della trasmissione è il dibattito politico e ideologico scaturito dal discorso del cantante sul palco. Un discorso che ha sortito un effetto terremoto anche tra i palazzi della tv di Stato, accusati di censura dallo stesso rapper. Scoppia così il caso Fedez, che si scaglia contro le istituzioni politicizzate e difende i diritti promossi dal ddl Zan.

 

 

 

La puntata ospita Daniela Santanchè, di Fratelli d’Italia, che proprio in queste ore ha pubblicato un tweet decisamente eloquente: “La sintesi è: Pd e CinqueStelle, uniti attorno al loro intellettuale di riferimento Fedez, chiedono le dimissioni dei vertici Rai. Nominati da Pd e Cinque Stelle. La parola farsa non rende l’idea...”. Da questo parte il suo intervento che smaschera nell’effettivo l’ipocrisia di queste ore di partiti politici che si sono scagliati contro la censura della Rai e hanno offerto il loro appoggio al cantante. La Santanchè ribatte: “Su Fedez è tutta una polemica sul centro sinistra perché quando attaccano i vertici della Rai, non bisogna fare le vergini, da sempre Rai 3 è governata e nominata dalla sinistra e nell’ultimo caso dal Pd e M5s. Vanno contro gli stessi uomini che loro stessi hanno messo lì. Per cui è un cortocircuito che non ha un senso perché se la prendono con sé stessi questo è il tema", continua la Santanchè.

 

 

 

Poi in merito al contenuto della proposta di legge oggetto del discorso di Fedez del Primo Maggio, la deputata di FdI esprime il suo dissenso sull’idea di poter vedere un bambino crescere da due genitori dello stesso sesso: “Questa cosa presuppone l’utero in affitto”, afferma la Santanchè che denuncia anche l’impossibilità di avere un dibattito pacifico sulla discussione del disegno di legge. “Qua vige il pensiero unico, devi dire sì a prescindere sul ddl Zan senza pronunciare parola oppure se tu non sei d’accordo sei tacciato, sei insultato, te la dicono di tutti i colori e questo te la dice lunga – si riferisce alla Merlino - su quanto è stata ideologizzata questa proposta di legge. Non c’è un dibattito sereno", continua l’ospite. Poi la denuncia verso gli utenti che le scrivono sui social insultandola e minacciandola perché non d’accordo con le sue opinioni in merito: “Il problema del ddl Zan è che qua se non la pensi così sei tacciato di qualsiasi cosa. Basta vedere i miei social che, quando esprimo la mia opinione, ricevo minacce di morte”, conclude la Santanchè. 

 

 

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