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Dal coprifuoco al piano pandemico, Meloni a valanga su Speranza: sfiduciamolo

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Mentre il tema del coprifuoco divide il governo alla vigilia delle riaperture, parziali e progressive, decise nelle zone gialle a partire dal 26 aprile, torna a menare fendenti la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. 

 

Il bersaglio, neanche a dirlo, è il ministro della Salute Roberto Speranza che rappresenta "il simbolo del coprifuoco, di folli disposizioni e dei disastri sulla gestione dell’emergenza", scrive sui social la leader di FdI. "Il 28 aprile Fratelli d’Italia voterà a favore della mozione di sfiducia per mandare a casa il ministro Speranza. Faccio un appello al buonsenso di tutte le forze politiche per fare altrettanto. Nel frattempo, la nostra petizione online per sostenere la mozione va avanti con successo", scrive su Facebook la Meloni che sottolinea le contraddizioni del ministro LeU, così loquace sul coprifuoco quanto "silenzioso" nello spiegare davvero la vicenda del piano pandemico non aggiornato dell'Italia, e "fallimentare" nella gestione della pandemia. 

 

La petizione di FdI continua a gonfie vele. Mobilitazione a cui fa seguito l’"appello a tutti coloro che credono nel valore della libertà" lanciato dalla Meloni, che chiede: "Aiutateci ad abolire il coprifuoco". Fratelli d’Italia si appresta a dar battaglia martedì in Aula, quando la Camera dovrà votare un ordine del giorno presentato dal partito di Meloni in cui si impegna il governo ad abolire il coprifuoco, chiedendo a tutti i partiti a favore dello stop di sostenerlo.

 

E nel 25 aprile è tornata a "pizzicare" il premier sulle riaperture. "Draghi oggi dichiara: ’libertà e diritti non sono barattabili con nulla'. Quindi avete deciso finalmente di abolire il coprifuoco?", scrive su Twitter la Meloni: "Ribadisco il mio appello a chi crede nel valore della libertà: aboliamo questa misura folle, insensata e liberticida".

Intanto "in Cdm il premier Draghi e il ministro Franco hanno fatto sapere che il Recovery Plan italiano ha ricevuto il 'disco verde' della Commissione europea. Peccato che il Parlamento italiano avrebbe dovuto discutere e approvare il Pnrr prima che questo fosse sottoposto dal Governo alla UE. Invece nessuno in Italia ha ancora visto il testo, nonostante il Parlamento lo debba votare martedì", dichiara ancora la presidente di Fratelli d’Italia. 

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