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Riaperture, "coprifuoco fino alle 23". Le Regioni contro il decreto: va cambiato

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Sì, all'unanimità. I governatori hanno scelto di avanzare la proposta di posticipare il coprifuoco alle 23" annuncia Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni. Nei prossimi giorni ci saranno novità legislative sulle riaperture? Dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto sulle riaperture a partire dal 26 aprile come annunciato la scorsa settimana dal premier Mario Draghi, è scontro sul coprifuoco con la Lega che si è astenuta dal voto del provvedimento. Per questo il presidente del Friuli Venezia Giulia ha convocato una riunione d’urgenza della Conferenza delle Regioni: "Non hanno ascoltato il nostro contributo, è un fatto grave" ha dichiarato annunciando che adesso le Regioni chiedono un incontro urgente con il governo. "Noi, come Conferenza delle Regioni, abbiamo proposto lo spostamento del coprifuoco alle 23. Sembra incomprensibile chiedere di lasciare il ristorante alle 21.30 per rientrare a casa entro l'orario stabilito. Un'ora in più non penso che rappresenti un problema per il rischio pandemico. La proposta è assolutamente responsabile ed è arrivata all'unanimità all'interno della Conferenza".

A protestare contro la decisione dell'esecutivo di non spostare il coprifuoco sono anche gli altri governatori. "Così mettiamo a rischio la prossima stagione turistica", attacca il presidente del Veneto, Luca Zaia.  "Voi - ha chiesto ai giornalisti in conferenza stampa - andreste in vacanza in un posto dove alle 22 dovete chiudervi in albergo o in tenda se andate in campeggio? No cerchereste un posto dove il coprifuoco non c'è". Dello stesso avviso è il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che a Timeline su SkyTg24 dice: "Prevedere il coprifuoco alle 22 fino al 31 luglio è una misura folle, devastante, assolutamente irragionevole e punitiva".

"Il fatto che nel testo del decreto varato ieri non sia stato riprogrammato il coprifuoco, non significa che durerà fino al 31 luglio. Questa è una lettura distorta del provvedimento che abbiamo preso” ha spiegato Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, durante la registrazione di “Iceberg”, in onda stasera su Telelombardia. “Sappiamo che - se non faremo errori e se i comportamenti saranno responsabili - i dati dei contagi, dell’occupazione delle terapie intensive, dei decessi, continueranno a migliorare. E in aggiunta a questo abbiamo cominciato a correre con la campagna vaccinale e nei prossimi giorni accelereremo ancora. Quindi io sono assolutamente certa che presto il coprifuoco sarà solo un brutto ricordo". 

Polemico anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti. "La conferma del coprifuoco alle 22, l'apertura di cinema e teatri e, allo stesso tempo, il divieto di mangiare all'interno di un ristorante, come invece prima era consentito fare in zona gialla, sono decisioni che oltre a essere incoerenti colpiscono sempre gli stessi", scrive Toti su Facebook. E aggiunge: "Ancora una volta vengono penalizzati gli organizzatori di eventi, matrimoni e cerimonie che saranno impossibilitati a lavorare la sera nel pieno della stagione più gettonata. Così non va, è il buonsenso che lo dice".

Il pressing del Carroccio sul coprifuoco ieri era iniziato in mattinata, con Salvini che aveva avvisato: "Votare qualcosa contro l'utilità e il buon senso non mi va, non me l'ha prescritto il dottore", aveva detto spiegando di aver inviato un sms al premier anticipandogli la propria perplessità. E sull'opportunità di rinviare il 'tutti a casa' almeno alle 23 si era schierata anche gran parte delle Regioni, così come Italia Viva. "La possibilità di spostare in avanti il coprifuoco, alle 23, può essere funzionale per evitare gli assembramenti", aveva detto il ministro alle pari opportunità Elena Bonetti parlando a Sky tg24. Così la riunione del Cdm convocata alle 17 è slittata di oltre un'ora per discutere ancora, di questa e di altre misure: ma l'unica concessione che è stata fatta è stata quella di anticipare lo svolgimento di fiere in zona gialla al 15 luglio, per il resto tutto, coprifuoco compreso, è rimasto come annunciato la scorsa settimana. Dobbiamo riaprire sì ma con gradualità, ha spiegato il premier, disposto comunque a un 'tagliando' a maggio, dati alla mano: del resto il resto del decreto prevede la possibilità di intervenire sull'orario del coprifuoco con una disposizione ad hoc. Nessun intervento dai ministri della Lega, lungamente in silenzio, fino a che al momento del voto il titolare del Mise Giancarlo Giorgetti ha annunciato la decisione del Carroccio di astenersi.

 

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