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La casa di Mario Draghi subì l'onta dell'esproprio per le fogne in Umbria

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In attesa del deposito finale di tutta la documentazione reddituale e patrimoniale dovuta per legge entro 90 giorni dalla nomina a un incarico di governo, spuntano altri particolari sulle proprietà immobiliari del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Anche quella che proprio non ti aspetteresti: una sorta di esproprio per pubblica utilità su 1.522 metri quadrati di terreno della magione a Città della Pieve dell'attuale premier e allora ancora numero uno della Bce.

 

 

 

A non fare troppi complimenti fu nel giugno 2018 l'ufficio espropri di Umbria Acque, società regionale di proprietà di Acea e di una sfilza di comuni umbri. Che costituì appunto una servitù coattiva su due lotti di terreno della casa di Draghi (la cui proprietà era della società familiare Serena società semplice) ai fini di pubblica utilità.

 

 

 

Lì infatti - su quei 1.522 metri quadrati - è stata fatta passare la rete fognaria di collegamento con il comune di Città della Pieve, con interramento del “collettore fognario di collegamento”. Vero anche che della stessa rete avrebbe usufruito anche la famiglia Draghi come quelle dei proprietari confinanti di territorio. Ma un esproprio a una figura importante come quella di Draghi non si registra proprio tutti i giorni...

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