Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ecco perché Giuseppe Conte e Rocco Casalino erano così nervosi. Bevevano in media almeno 10 caffè al giorno

  • a
  • a
  • a

Sono arrivate solo il 20 marzo a palazzo Chigi, e alla fine ne godrà Mario Draghi con i suoi collaboratori. Ma l'ordine era stato fatto ancora da Giuseppe Conte il 20 novembre scorso, sulla base della previsione di consumo che aveva per sé, Rocco Casalino e i suoi collaboratori. Così sono arrivati gli scatoloni con il loro prezioso contenuto: 9.600 cialde di caffè Nespresso per un importo di spesa di 4.500 euro più Iva, circa 0,57 a cialda di caffè, con fornitura affidata alla società Wefor srl.

 

 

Secondo Conte quello era il fabbisogno di 90 giorni, e quindi a Palazzo lui e i suoi principali collaboratori (oltre ad eventuali ospiti) consumavano in media 106 caffè al giorno. Che è una bella quota di caffeina, tenendo conto che la macchinetta Nespresso era riservata solo all'autorità politica e ad eventuali ospiti di riunioni indette dal premier. Qualche giorno ci saranno state anche più persone a cui offrire la tazzina, ma in media era a disposizione per massimo una decina di loro (il personale di palazzo Chigi ha a disposizione infatti numerosi distributori automatici disseminati nelle varie aree della presidenza del Consiglio).

 

 

Vero che al momento dell'ordine a Chigi si viveva un certo stress, perché la caduta del governo era dietro l'angolo e sarebbe avvenuta poco dopo. Ma si capisce ora da quei numeri perché Conte, Casalino e compagnia nelle ultime settimane fossero così nervosi: con 10 e più caffè al giorno, chi non lo sarebbe stato?

 

Dai blog