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Leodori nuovo uomo forte della Regione Lazio con la delega sul bilancio. La Pisana discute anche di Roma capitale

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È Daniele Leodori il nuovo uomo forte della Regione Lazio. Il vicepresidente della giunta di Nicola Zingaretti ha ricevuto anche la delega al bilancio dopo la nomina dell’assessore Alessandra Sartore come sottosegretario all’economia nel governo di Mario Draghi.

In pochi giorni, Leodori ha visto andar via dalla regione personaggi “ingombranti” come l’ex segretario generale Andrea Tardiola e l’ex capo del personale Alessandro Bacci. In pratica quelli che considerava ostacoli al cammino della macchina regionale.

 

Altra notizia dalla regione è quella legata allo status di Roma capitale. La Pisana ha discusso la mozione proposta dal gruppo di Fratelli d’Italia, primo firmatario Fabrizio Ghera.

Mozione con una «funzione propositiva e assolutamente non di parte», come l’ha definita Ghera, ricordando come la capitale abbia una macchina amministrativa di ben 23 mila dipendenti, più quelli delle partecipate, come Roma ospiti il Vaticano e la Fao, le ambasciate degli stati esteri e una popolazione e una estensione territoriale che non hanno eguali in Italia, per non parlare dei monumenti e tesori artistici e archeologici. A fronte di tutto ciò Roma ha perso, secondo Ghera, la sua vocazione come centro di attrazione naturale degli interessi, anche economici e imprenditoriali. 

 

“Unità necessaria” quella da perseguire con questo atto, a parere di Eugenio Patanè (Pd), per tentare di conferire un ruolo degno a Roma capitale, e in tal senso il consigliere del Pd ha chiesto quindi di sospendere la discussione per arrivare a un testo condiviso. Dello stesso avviso Valentina Corrado, del Movimento 5 stelle. Antonello Aurigemma di Fratelli d’Italia ha apprezzato il fatto che gli altri gruppi politici abbiano colto il senso dell’iniziativa, che è quello di fare un percorso unitario su questo tema per completare un iter, già previsto dalla legge 42 del 2009 e mai attuato fino in fondo. Ancora per FdI, Giancarlo Righini ha insistito sul paradosso per cui una città di respiro mondiale come Roma debba essere governata con gli stessi strumenti predisposti per comuni di pochi abitanti. Enrico Cavallari del gruppo misto ha parlato della necessità di equiparare Roma a una regione, con una legge costituzionale: ma servono anche misure di devoluzione di poteri a Roma in medio tempore. 

Gianluca Quadrana della lista Zingaretti si è detto un fautore del ruolo autonomo di Roma rispetto a qualunque altra istituzione: «Roma regione nella regione» è l’unica via da percorrere.

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