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Il pasticciaccio delle pagelle: non fatele vedere ai nonni

Alberto Di Majo
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Non fate vedere ai nonni le pagelle dei nipoti che frequentano le elementari: potrebbero rimanere attoniti e chiedersi perché non riescono a capire i giudizi delle maestre. Potrebbero anche restarci male, pensando che dipenda da loro. Invece è tutta colpa del nuovo sistema di valutazione. I voti li hanno aboliti: roba da antenati. Gli "scienziati" dell'istruzione hanno preferito introdurre un complicatissimo  sistema che prevede quattro fasce: in via di prima acquisizione, base, intermedio e avanzato. Per ogni materia ci sono quattro o cinque voci differenti. Il tenore è questo. Italiano: "Ascoltare e comprendere il significato globale e le informazioni essenziali della comunicazione"; oppure "Utilizzare i diversi registri linguistici per inserirsi in modo adeguato nelle varie situazioni comunicative"; o ancora: "Pianificare e produrre testi di varia tipologia nel rispetto della coesione, della coerenza, della correttezza ortografica, morfosintattica e lessicale". Accanto a ogni frase di questo tipo c'è il giudizio: base, intermedio o gli altri. 

Andiamo alle scienze: "Osservare l'ambiente circostante individuando i cambiamenti nel tempo e gli elementi che li caratterizzano",  Anche la vecchia educazione fisica non parla più la vecchia, chiara, lingua. Ora in pagella c'è scritto: "Coordinare ed utilizzare diversi schemi motori di base combinati tra loro, attraverso giochi singoli e di squadra, nel rispetto delle regole"..

Alla fine il "documento di valutazione" (si chiama così adesso) riporta anche la legenda con la definizione dei livelli. Un sistema talmente complicato che nelle scuole hanno organizzato delle riunioni in cui le maestre hanno spiegato come interpretare la pagella. Ricorda il  "VOI SIETE QUI" che si trova negli enormi tabelloni che riproducono le piante dei centri commerciali.

Ogni bambino sta ricevendo proprio in questi giorni la valutazione: sono tre pagine, ovviamente con scritte minuscole che convinceranno i nonni a fidarsi della sintesi che gli faranno i genitori dei piccoli studenti. Ma non erano molto meglio i voti, accompagnati da un giudizio di poche righe? Chissà perché nel nostro Paese le cose semplici vengono sempre trasformate in difficili. 

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