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Sindaco di Roma, la sinistra lancia Gualtieri ma è lite sulle primarie. E i grillini si spaccano

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Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia e delle finanze del governo Conte bis, secondo quanto apprende «Agenzia Nova», avrebbe già accettato di correre come candidato a sindaco per la coalizione di centrosinistra. Resterebbe da sciogliere soltanto il nodo sulle modalità dell’annuncio che lo vedrà tra i partecipanti alle primarie, perché comunque vada un voto interno il Partito democratico romano lo vuole: per legittimare la candidatura di Gualtieri, da un lato; dall’altro lato per riunire le diverse anime che in questi mesi si sono fatte avanti nella coalizione del centrosinistra, da Tobia Zevi a Giovanni Caudo, da Paolo Ciani all’area più radicata nell’associazionismo rappresentata dal presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri, il cui nome era pure spuntato per le primarie, e da Stefano Fassina, già consigliere capitolino e deputato di Leu.

 

In una panoramica territoriale, guardando agli eletti nei Municipi, i gruppi M5s che apparentemente hanno manifestato una maggiore solidità sono quelli del V, VI, X, XIV e XV: qualche defezione ma nessuno scricchiolio. Negli altri dieci Municipi - tra quelli in cui è caduta la maggioranza M5s, quelli in cui si è tornati anticipatamente al voto, e quelli in cui i pentastellati siedono all’opposizione (è il caso del I Municipio) ma si sono espresso in contrasto alla direzione presa dal M5s alla vigilia degli Stati generali - il Movimento appare piuttosto frammentato. C’è un popolo, ancora difficile da quantificare, di eletti ed attivisti ideologicamente vicini alle posizioni del centrosinistra e scontenti dell’esperienza Raggi, che potrebbe decidere di convergere - se non ufficialmente quantomeno ufficiosamente - verso un appoggio alla coalizione guidata da Gualtieri.

D’altronde tra i cinque consiglieri capitolini che si stanno spendendo perché si stringa un’alleanza che replichi quella che ha tenuto in piedi il governo Conte bis, oggi Angelo Sturni è stato chiaro nel commentare la richiesta di consultazioni della sindaca: «Le forze politiche dell’alleanza per lo sviluppo sostenibile M5s, Pd e Leu devono produrre una piattaforma programmatica costituente per definire un Piano per Roma per i prossimi cinque-dieci anni. Si apra da domani un tavolo politico su Roma della coalizione progressista insieme al Movimento 5 stelle che possa proseguire la strada intrapresa dal secondo governo Conte». E proprio il premier uscente, che sembra già esser proiettato al ruolo di capo politico del M5s, forse potrà spostare l’ago della bilancia, spendendosi pro o contro il Raggi bis, pro o contro l’ex ministro del suo governo, Roberto Gualtieri. 

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