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Caso mascherine, la difesa di Mario Benotti: ha agito su richiesta di Arcuri

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L’atto emesso oggi dal Gip Paolo Andrea Taviano nei confronti di Mario Benotti e di altre persone, in relazione all’inchiesta sull’acquisto di mascherine da parte della struttura commissariale presieduta da Domenico Arcuri, è giudicato dalla difesa di Mario Benotti un provvedimento inspiegabile che rappresenta una grave ingiustizia.

I legali osservano che la Procura di Roma mette sotto accusa Mario Benotti che non ha fatto altro che agire, nella sua veste professionale di consulente, su esplicita e reiterata richiesta, orale e scritta,  del Commissario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri, per favorire l’arrivo in tempi rapidi di un rilevante quantitativo di dispositivi di protezione individuale, in un momento in cui il Paese affrontava una crisi sanitaria senza precedenti ed era pressoché impossibile reperire tempestivamente da aziende nazionali i dispositivi necessari. Tra l’altro, il Commissario aveva fatto a Mario Benotti uguale richiesta anche per reperire ventilatori polmonari per i reparti di terapia intensiva.

 

La difesa di Mario Benotti annuncia quindi che impugnerà in tutte le sedi il provvedimento di sequestro emesso dal Gip, facendone rilevare tutti i profili di infondatezza e illegittimità. Mario Benotti, infine, respinge con forza qualunque accostamento o coinvolgimento in comportamenti occulti o attività meno che lecite.

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