Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Le lacrime di coccodrillo di Fraccaro. Il Conte 2? Cosa gli scappa sui ristori

  • a
  • a
  • a

Comincia il pianto di coccodrillo. Come quello di Riccardo Fraccaro, ex ministro ai rapporti con ilò Parlamento ed ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel governo Conte II. Il grillino ora magnifica le cose fatte al governo e ringhia contro Mario Draghi mai provasse a toccarle. Poi guardandosi indietro si lascia scappare: “eh, sì, avremmo dovuto dare più ristori a quelli chiusi per la pandemia...”. Per fortuna hanno tolto il giocattolo dalle sue mani. Lo farà qualcun altro

 

"Crimi e Grillo hanno gestito questa fase, non priva di ostacoli, rispettivamente nel ruolo di capo politico e garante del M5S con la volontà di far valere le nostre ragioni. Ora con la nuova gestione collegiale si apre uno scenario diverso", dice Fraccaro in un'intervista al Corriere della sera. È pentito di qualcosa sul Conte 2? "Devo ringraziare Giuseppe Conte per come ha saputo guidarci. Personalmente posso dire di aver realizzato alcuni importanti obiettivi che mi ero prefissato. È stato un per corso straordinario e porterò in Parlamento tutto il bagaglio di esperienze che ho accumulato. Se però mi guardo indietro credo che avremmo dovuto dare più ristori quando sono state adottate restrizioni a causa della pandemia. Su questo il nuovo governo dovrà garantire il massimo impegno", ammette l'esponente del Movimento 5 Stelle. 

 

“Ho rifiutato la prospettiva di incarichi di governo perché voglio tornare a fare politica senza vincoli dovuti a ruoli istituzionali. Ho avuto l’onore di servire il Paese ricoprendo delicate cariche di governo e contribuendo a riforme importanti come il superbonus al 100%, il taglio dei parlamentari e dei vitalizi, o ancora il piano da 2,5 miliardi di investimenti per i Comuni. Con questo governo il Movimento in Parlamento avrà un ruolo centrale nel dare un indirizzo politico. In quest’ottica preferisco fornire il mio contributo dai banchi della Camera”, dice ancora  l’ex ministro dei rapporti con il Parlamento.

Dai blog