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A volte ritornano: Antonio Bassolino si candida a sindaco di Napoli

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A volte ritornano. «Mi candido a sindaco di Napoli. Fare il sindaco è stata l’esperienza più importante della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città: con la passione di sempre e con la testa rivolta in avanti. Napoli prima di tutto, prima di ogni interesse di parte». Così, in un post su Facebook, Antonio Bassolino. «Siamo dentro una crisi senza precedenti. Si apre una fase nuova per il Paese e a Napoli serve una svolta, in primo luogo sul piano economico-sociale e civile. È difficile - aggiunge - ma è possibile, con l’impegno di tutti: quando vogliamo e si crea il giusto clima di collaborazione sappiamo fare come e meglio di altri. È dunque fondamentale chiamare a raccolta le forze migliori e valorizzare le energie giovani: è nelle loro mani il nostro futuro», conclude  Bassolino. 

Una decisione, quella dell'ex sindaco,  ventilata nelle scorse settimane ma che, quando diventa ufficiale, ha subito un impatto forte sugli equilibri che il centrosinistra stava costruendo per la corsa a Palazzo San Giacomo. La prima reazione arriva, un’oretta dopo, dal Pd, che anticipa di due giorni la direzione provinciale convocata per lunedì. All’ordine del giorno la situazione politica nazionale, dopo la formazione del governo Draghi, ma anche e soprattutto quella locale. Il segretario Marco Sarracino lavora da mesi alla creazione di una coalizione che tenga insieme il M5s, la sinistra, Iv e le forze civiche che hanno sostenuto Vincenzo De Luca alle Regionali. Per rappresentare questo fronte ampio, i nomi più accreditati inizialmente erano tre: Enzo Amendola, Gaetano Manfredi e Roberto Fico. Per il presidente della Camera le quotazioni sembrano attualmente in calo, anche alla luce della nuova situazione politica nazionale. L’ex ministro agli Affari europei, invece, questa mattina ha inserito come copertina della sua pagina Facebook una foto mentre cammina per i vicoli di Napoli con alle spalle un murale che ritrae il viso di Totò. 

 L’ex ministro dell’Università ed ex rettore della Federico II finora aveva sempre dichiarato di voler proseguire l’esperienza di governo, ma la caduta del Conte-bis potrebbe rimescolare le carte, anche perchè il nome di Manfredi riscuote ampio gradimento nel M5s e pure in Iv. Lo stesso presidente della Regione, che già in passato attraverso il figlio Piero aveva fatto emergere le sue perplessità sulla candidatura di Enzo Amendola, spingerebbe invece per l’ex ministro dell’Università e i due si sarebbero anche sentiti in queste ore. Netta la presa di posizione del M5s. «Trovo paradossale la candidatura di chi si è reso protagonista di ben due consiliature fallimentari, per abbandonare la guida di Napoli quando si trattò di correre alle elezioni regionali, lasciando in eredità a chi gli è succeduto una città allo sbando e sull’orlo del baratro - dice all’AGI il deputato Luigi Iovino, facilitator e regionale ai Rapporti interni - Bassolino è il classico esempio di una politica che agisce in superficie, senza operare con provvedimenti strutturali che cambino realmente il volto dei territori. Napoli ha bisogno di discontinuità da un passato recente e remoto. Con i nostri attivisti e i nostri portavoce ad ogni livello stiamo lavorando all’elaborazione di un progetto di rilancio concreto, che prevede il coinvolgimento delle forze positive del territorio. Dobbiamo fare tesoro delle esperienze positive e lavorare nel solco di quanto di buono stiamo riuscendo a realizzare in realtà anche difficili».

Italia Viva, dalla sua, attende l’esito della direzione del Pd, ma mette le cose in chiaro. «Occorre proseguire sulla strada del tavolo allargato a tutte le forze riformiste e moderate - spiega all’AGI la coordinatrice di Napoli, Graziella Pagano - ma il Pd non deve commettere lo stesso errore che ha fatto a livello nazionale, ovvero chiudersi in un recinto e trincerarsi dietro un nome. Se si presentassero già con una candidatura e chiedessero l’approvazione degli altri, le altre forze della coalizione potrebbero prendere altre strade». L’ex senatrice sottolinea che «ora la carta è in mano ai Dem» e chiede «un salto di qualità». Sulla candidatura di 
Bassolino ritiene che l’ex sindaco abbia fatto la scelta giusta. «Quando ci siamo sentiti gli ho augurato di sciogliere la riserva - racconta - ritengo incommentabile il fatto che si considerasse Bassolino una specie di handicap o un ostacolo al lavoro che il centrosinistra stava facendo, non dando alla sua candidatura l’importanza che merita. Non so quanto consenso avrà, ma sicuramente è una candidatura da rispettare e da apprezzare, perché invece di attendere l’incoronazione del Pd ha fatto un’altra scelta, quella di un uomo che vuole mettersi al servizio di Napoli».

L’unica altra candidata ufficialmente in campo, Alessandra Clemente, fa gli auguri a Bassolino e chiarisce di voler proseguire il suo percorso, lanciato da Luigi de Magistris e dal movimento demA. «Apprezzo sempre chi fa le cose alla luce del sole - spiega - avere degli altri candidati ufficialmente in campo fa bene al dibattito e quindi alla costruzione del futuro della città secondo le regole previste dalla democrazia. Apprezzo molto che ci sia la volontà di valorizzare le energie giovani. È ora di iniziare a farlo in Italia ed investire nel futuro e non nel passato per cambiare lo stato presente delle cose. Per questo sono convintamente in campo candidata sindaco». 

 

 «La candidatura di Bassolino? Fermo restando il sincero rispetto nei confronti delle persone che decidono di candidarsi a sindaco, perché fare il sindaco è difficile, è complicato e metterci la faccia è sempre un gesto da rispettare, sinceramente trovo davvero non sostenibile una proposta di questo tipo» ha commentato con l’Adnkronos il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.  Secondo de Magistris «c’è un tema generazionale, di innovazione in politica, soprattutto nei riguardi di chi per 20 anni nel bene e nel male ha governato i nostri territori. Il giudizio su Bassolino è consegnato alla storia e, spiace dirlo, nonostante lui ultimamente cavalchi la storia delle assoluzioni, la storia lo consegna all’immagine dei rifiuti. La sua immagine è associata al peggior periodo della storia di Napoli, quando nel mondo si associava la città all’immagine della munnezza. Lo sappiamo noi cosa è significato togliere quei rifiuti dalla strada e togliere quell’immagine». L’opinione di de Magistris è che «Bassolino avrebbe fatto meglio a evitare questo passaggio, in modo di essere ricordato magari per quei primi due anni dopo la sua prima elezione nel 1993, quando ci fu quella ventata di ottimismo che poi ha profondamente tradito da sindaco e soprattutto da presidente di Regione». 

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