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Siamo appesi a Rousseau. Sospeso il voto, l'ultima richiesta di Grillo a Draghi

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Siamo appesi a Beppe Grillo e alla piattaforma Rousseau. Il voto del Movimento 5 Stelle sull'appoggio al governo di Mario Draghi è stato sospeso, ha annunciato il reggente Vito Crimi. Il fondatore attende un segnale concreto, come il via libera da parte del banchiere centrale del super ministero della Transizione ecologica chiesto alle consultazioni e ribadito oggi con un post sul blog delle stelle dal comico genovese. Intanto il voto su Rousseau è in stand-by: "Il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati".

 

Scelta unilaterale che fa a cazzotti con la democrazia partecipativa alla base del Movimento, notano molti militanti ed eletti. "Requiem per la democrazia diretta", è  il titolo del post pubblicato su Facebook dal senatore grillino Mattia Crucioli, secondo il quale "l’annullamento delle votazioni su Rousseau programmate per il 10 e 11 febbraio (oggi e domani) risulta inaccettabile per due ordini di ragioni". "Il primo motivo - spiega - attiene alle regole basilari della democrazia (sia diretta che rappresentativa): la tempistica dell’espressione del voto è fondamentale. Ciò che accade può spostare l’opinione dei votanti ed è per questo che, una volta fissata la data di una tornata elettorale, la stessa non può più essere arbitrariamente modificata".

 

"Il secondo motivo attiene, invece, alle argomentazioni di merito a giustificazione dell’annullamento delle votazioni: Grillo ha affermato che per votare occorre prima sapere se Draghi escluderà o meno la Lega e se accetterà alcuni dei punti programmatici proposti dal MoVimento", prosegue il parlamentare M5S. "Contrariamente a quanto affermato da Grillo, la partecipazione della Lega al Governo e la pubblicazione di un programma ben confezionato risultano irrilevanti ai fini della votazione che era stata indetta e che, in conformità allo statuto del M5S e al fondativo principio di democrazia diretta, avrebbe dovuto dettare la linea politica da tenere", insiste Crucioli, che conclude: "La bandiera del MoVimento è stata ammainata e occorrerà ripartire da zero". 

 

Intanto sulla piattaforma Rousseau si è votato per alcune modifiche allo statuto del movimento. Senza raggiungere un verdetto. La base M5S ha dato il via libera al comitato direttivo che andrà a sostituire il capo politico del Movimento -  organo collegiale di 5 membri, cabina di regia dei 5 Stelle - ma il voto dei militanti grillini non centra tuttavia l’obiettivo della maggioranza assoluta, necessaria per modificare lo statuto, quindi "si procederà con la seconda convocazione dell’Assemblea degli iscritti dalle ore 12 di martedì 16 febbraio 2021 fino alle ore 12 di mercoledì 17 febbraio 2021", annuncia il blog delle Stelle. Che specifica: "Gli iscritti aventi diritto al voto alla convocazione della presente Assemblea sono 119.630". Ma il voto che conta è un altro, mentre la distanza tra i "draghisti" e la fronda legata ad Alessandro Di Battista è sempre più ampia. 

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