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Governo Draghi, centrodestra diviso, Giorgia Meloni è l'unica a tirarsi indietro: "Il Pd va bene?"

Dario Martini
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Alla fine l'unica già all'opposizione di un eventuale governo Draghi è Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia si trova di colpo isolata anche all'interno del centrodestra che si muove in ordine sparso, con Berlusconi che apre al premier incaricato e Salvini che resta attendista. A stupire la Meloni è soprattutto il segretario della Lega: «Il centrodestra sopravviverà a mille intemperie... Certo, non capisco la posizione di Salvini guando dice "Draghi scelga tra Lega e M5S". Ma perché, il Partito democratico va bene? La Boldrini e Leu vanno bene? Qualcosa mi sfugge, glielo chiederò quando lo sento».

La presidente di Fratelli d'Italia è rimasta delusa per il modo in cui i due alleati hanno rigettato la sua proposta di astensione di fronte alla richiesta di fiducia dell'ex capo della Bce. Va ricordato, però, che la Meloni in questi giorni è rimasta sempre coerente rispetto alla sua posizione iniziale: «Bisogna restituire la parola al popolo e andare a votare». È critica anche nei confronti del capo dello Stato: «Al netto del voto di fiducia che non dare) al governo Draghi, se portasse provvedimenti che condivido per il bene dell'Italia, li voted). Non è un problema. Il mio no non è alla figura di Mario Draghi, io non sono d'accordo sul metodo. Non sono d'accordo con la scelta del presidente della Repubblica».

Mattarella ha escluso l'ipotesi del voto perché in questa fase emergenziale verrebbe sprecato troppo tempo. Mesi necessari, invece, per portare a termine la campagna di vaccinazione e mettere a punto la versione definitiva del Recovery Plan. È proprio questa impostazione che viene rigettata in toto da Fratelli d'Italia. La Meloni ricorda sempre gli altri Paesi che sono andati o andranno al voto nonostante che il coronavirus non sia ancora stato sconfitto. Non a caso, proprio ieri, il deputato Marcello Gemmato, responsabile del dipartimento Sanità del FdI, ha chiesto un accesso agli atti del Cts per capire se l'idea di rinviare le prossime elezioni amministrative poggi su basi scientifiche: «Voglio capire se questa ipotesi è frutto di un pronunciamento del Comitato tecnico scientifico o di premure diverse. Nel primo caso, sarebbe interessante sapere su quali basi si fonda il pronunciamento del Cts e quali sono le proiezioni di un eventuale contagio. Queste condizioni di pericolo sussistevano già nella scorsa tornata elettorale amministrativa di settembre guando abbiamo votato per le regionali ed in diversi comuni? Esistono numeri certi relativi al presunto contagio di quella tornata elettorale?». Il sospetto che la reale motivazione sia da ricercare nella paura di una sconfitta elettorale.

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