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Zingaretti ficca le dita negli occhi di Renzi. Così vogliono rifare un governo…

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Se le premesse sono queste come fanno a tornare assieme? Le parole di Nicola Zingaretti alla direzione del Pd, a ben vedere, sembrano un epitaffio a qualunque tentativo di ricostruire una qualsiasi maggioranza attorno a Giuseppe Conte. Dice alla direzione del Pd il segretario del partito: “Auspichiamo un governo con una maggioranza solida e ampia. Per raccogliere le istanze e la disponibilità che tante forze di ispirazione moderata e liberale hanno manifestato ma anche per mettere al riparo il futuro Governo da rischi di instabilità e fragilità”. C’è tanta ipocrisia in questa dichiarazione, unita alla diffidenza verso Matteo Renzi che inevitabilmente incide su qualunque volontà di ricomposizione dello strappo che ha portato alla fine del Conte 2.

 

Ci vorrebbe il censimento delle “tante” forze di “ispirazione moderata e liberale” pronte a entrare in campo. Ma finora attorno a Conte se ne sono viste poche. E quel richiamo ai “rischi di instabilità e fragilità” che altro rappresenta se non le dita ficcate negli occhi del leader di Italia Viva? Non serve a far nascere e soprattutto far vivere in pace un Conte ter con i senatori prestati per far gruppo come accaduto al Senato. Tutto questo fa solo puzza di intrallazzo partitocratico che non fa certo bene alla democrazia.

 

Con chi la vuole fare l’ampia maggioranza, per di più “solida”, Nicola Zingaretti? Con il valzer che si balla malamente in queste ore nei salotti di Palazzo Madama? Non ci si pone il problema di un programma serio e che sia soprattutto credibile dopo gli stracci che si sono lanciati addosso. Ma la discussione è sempre su chi ci si possa fidare o meno. Ma su premesse del genere, in politica ogni tentativo è destinato ad essere vanificato. Nel “migliore” dei casi avremo di nuovo un governo composto da gente che si odia.

 

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